Social, palinsesti intelligenti e nuove star la ricetta di Coe per risollevare l’atletica

Social, palinsesti intelligenti e nuove star la ricetta di Coe per risollevare l’atletica
Cambiare per sopravvivere, perché così com’è il giocattolo rischia di rompersi. C’era una volta l’atletica regina indiscussa degli sport...

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Cambiare per sopravvivere, perché così com’è il giocattolo rischia di rompersi. C’era una volta l’atletica regina indiscussa degli sport olimpici, ricca di stelle da sparare in prima pagina e corteggiata da munifici sponsor. C’è adesso una disciplina seriamente attaccata dalle specialità emergenti, alla disperata caccia di nuovi volti da copertina e facoltosi investitori. Riconfermato per un altro quadriennio alla guida della Federazione mondiale (Iaaf), Lord Sebastian Coe è conscio che il percorso di riforma sarà duro, ma non posticipabile. «Coinvolgimento dei giovani, bilanciamento delle esigenze tra il pubblico allo stadio e quello a casa, coordinamento del calendario, maggiore attrattività dei meeting, crescita della notorietà degli atleti».


OSPITE A CASA ITALIANA

Questi i cinque pilastri su cui edificare il futuro, snocciolati dal dirigente inglese dopo il pranzo a Casa Italiana Atletica, dove lo chef Andrea Lo Cicero ha proposto spaghetti al pomodoro, ravioli di ricotta e spinaci e pasta al forno alla siciliana. «Sarà una sfida eccitante e affascinante, ma sono sicuro che riusciremo a cambiare marcia», ha rassicurato Lord Coe. Mettere i giovani al centro significa usare in maniera intelligente le nuove tecnologie e migliorare il prodotto offerto. Raccontare le storie degli atleti sui Social, ma anche diffondere le immagini in streaming e in podcast oltre che in tv. Correre, saltare e lanciare nello stesso momento: se la contemporaneità in passato era un vanto, oggi può essere un freno allo sviluppo, giacché il pubblico ama concentrarsi sul singolo evento sia allo stadio che in poltrona. Ridurre le sovrapposizioni sarà una sfida, alla quale i registi televisivi dovranno collaborare. Stagione suddivisa in pezzi: un mese per le gare indoor, un altro per il cross o la strada, poi in primavera tre mesi di meeting e infine il grande evento a conclusione dell’annata. Le riunioni della Diamond League – dal 2020 targata Wanda Group – saranno riviste: programma compattato in novanta minuti, meno discipline e soprattutto stringente cadenza settimanale, con meeting collocati a scelta degli organizzatori tra il giovedì e la domenica. Per farli conoscere occorre portare gli atleti tra la gente, sviluppando la cosiddetta atletica da strada: «Non sorgerà un circuito a sé stante, perché sarebbe troppo costoso», chiosa Coe, ma ciascun meeting potrà proporre corse, salti o lanci al di fuori dello stadio alla vigilia della riunione. I Mondiali rimarranno sui 10 giorni perché le tv desiderano due week-end e se si vuole essere globali non si possono ridurre i partecipanti. «Occorre raggiungere l’equilibrio tra l’universalità e l’élite. Ci siederemo e ne discuteremo». Infine preoccupazione per Tokyo 2020: «Ci sarà un grande caldo e lo stadio sarà senza aria condizionata».
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Il Messaggero