Quello che è sempre stato il fantastico Bislett, il meeting di Oslo che ha tenuto a battesimo più di 50 record del mondo con un occhio particolare al mezzofondo,...
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Partenza quasi perfetta per Dafne, in quello che è il suo punto debole. L’annunciata sfida con la giamaicana Elaine Thompson non c’è mai stata (seconda con 22"64) vista la grande superiorità della ragazza di Utrecht.
La giornata di Oslo ha poi visto la spallata nel giavellotto del tedesco Thomas Roehler assai vicino ai 90 metri con 89.30, primato personale.
Il Bislett, come è noto il meeting di Oslo per via del suo celebre stadio, ha visto i “Dream Mile” che hanno mostrato il solito e grande keniano Asbel Kiprop vincere in 3’51”48 (quinto successo) e Faith Kypyegon (4’18”60) prevalere tra le donne.
Tra le altre gare, l’asta è del francese Renaud Lavillenie con 5.80, i 100 del candese Andre De Grasse con 10”07 con il quarantenne Kim Collins in testa fino ai 60 metri prima di dover cedere per un probabile stiramento alle bicipite femorale destro.
Poco gloria per le azzurre. Libania Grenot, fresca del record italiano nei 200 (22”56) e all’esordio stagionale europeo, ha corso male i 400. Avvio troppo veloce, in testa per 250 metri prima di calare vistosamente e chiudere in un modesto 52”03 nella prova vinta dalla giamaicana McPherson con 51”04. Alessia Trost ha superato appeno l’1.80 commettendo poi tre nulli a 1.85 per chiudere al settimo posto. A vincere è stata la spagnola Ruth Beitia con 1.90.
Oslo ha visto migliorare un primato del mondo tra gli juniores, quello del polacco Konrad Bukowiecki che nella gara di lancio peso vinta con 22.01 dello statunitense Joe Kovacs, ha lanciato a 21.14. Da segnalare, infine, Jakob Ingebrigtsen, terzo fratello della dinastia che ha corso i 1500 in 3’42”44, miglior crono europeo all time degli under 15. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero