Provocazione, dichiarazione boom. Gasperini parte così: «Le nostre ambizioni? La salvezza!». Una battuta, forse, di Gian Piero Gasperini alla vigilia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
C'e' LA SPAL
«Domani è impegnativa, il campo della Spal contro tutti quegli ex non è facile. Dobbiamo dare un segnale subito forte a noi stessi, sapendo che la sfida è comunque piena di incognite - riflette il Gasp -. Da Petagna a Kurtic passando per Paloschi, la Spal ha in rosa giocatori determinanti per il nostro recente passato, per non parlare di Berisha che ci ha appena salutato. E c'è anche D'Alessandro. Fa parte del calcio, ora sono avversari e basta». La formula, senza il fantasista sloveno, è un mezzo rebus: «L'alternativa a Ilicic in questo momento non c'è, a livello di caratteristiche. Può giocare il Papu più avanti; tra le linee Malinovskyi, Pasalic o Freuler hanno possibilità di giocare. Muriel ha avuto febbre e tonsillite in settimana e parte dalla panchina, Zapata gioca di sicuro dall'inizio». Davanti a Gollini, il terzetto Toloi-Palomino-Masiello; sulle fasce Hateboer e Gosens, in mezzo de Roon e Freuler. La conta dei disponibili equivale a un giudizio sul calciomercato: «Malinovskyi ha ottime doti, Skrtel è un buon innesto per la difesa e Muriel per l'attacco, dove abbiamo più soluzioni. Il mercato aperto a campionato iniziato è una follia, sono stanco di ripeterlo: non so se arriverà ancora qualcosa, di sicuro ci manca un'alternativa a Ilicic come caratteristiche». L'allenatore atalantino appare comunque soddisfatto delle operazioni: «In meno abbiamo solo Mancini, per il resto abbiamo confermato l'ossatura inserendo tre rinforzi forti. Complessivamente vedo una serie A più forte». Alcuni attuali componenti della rosa domenica sera non ci saranno: «Col mercato in bilico non porto Valzania, Varnier, Zambataro, Reca e Pessina. Difficile anche dire se andranno tutti via» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero