Gasperini: «E' stata un'esercitazione d'attacco. Sono comunque soddisfatto»

Gian Piero Gasperini
L'aggancio al Milan al quarto posto è sfumato. E se n'è andato anche il quinto di posto, occupato ora dalla Roma che ha un punto in più. Tanto costa...

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L'aggancio al Milan al quarto posto è sfumato. E se n'è andato anche il quinto di posto, occupato ora dalla Roma che ha un punto in più. Tanto costa lo 0-0 con l'Empoli all'Atalanta, ma il tecnico dei bergamaschi Gian Piero Gasperini preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno che è quello della prestazione dei suoi. «C'è rammarico è chiaro ma non ho nulla da rimproverare ai miei. Abbiamo fatto una gran partita. Bravo il loro portiere (Dragowski, ndr) ma in molte situazuioni siamo anche stati sfortunati». L'allenatore la partita la racconta così: «All'inizio l'Empoli ha avuto un paio di palle buone, poi non c'è stata più partita. È stata un'esercitazione d'attacco. Quando tiri così tanto tutte le altre conclusioni valgono poco, non ci dobbiamo far condizionare dal risultato». L'Atalanta adesso avrà la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina il 24 aprile (si parte dal 3-3 del Franchi), ma due giorni prima andrà a Napoli. «Strategie e turn-over? No - risponde Gasp -, le giochiamo tutte a costo di andarci a schiantare».

Aurelio Andreazzoli, dal canto suo, non nasconde di aver
dovuto condurre un match per lo più sulle barricate: «Nelle
nostre aspettative c'è sempre di prendere il comando delle
operazioni, ma la squadra più in salute del campionato ci ha
costretto sulla difensiva - spiega l'allenatore dell'Empoli -.
Però noi eravamo falcidiati dagli infortuni: le prime palle gol
le abbiamo avute noi, e anche l'ultima, la più importante, con
Di Lorenzo dal dischetto». Un plauso a Dragowski: «Il nostro
portiere è stato molto bravo, ma capita che in quel ruolo si
aiuti la propria squadra. A conti fatti potevamo portare via tre
punti. E dire che abbiamo dovuto spendere tre sostituzioni
forzate, senza possibilità di gestire il secondo tempo».
Andreazzoli chiosa con l'elogio dei bergamaschi: «Spero che
questo pareggio non tolga il sogno Champions all'Atalanta,
perché mi piace per come interpreta il calcio: ha ancora tante
partite per il suo obiettivo, come del resto noi. Per la
matematica non è un punto d'oro, per il nostro morale sì: va

dato seguito a quanto fatto stasera» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero