La bravura del Cagliari, il nervosismo di Ilicic, l'inerzia positiva dei sardi a Bergamo, vittoriosi per la terza volta di fila e l'aggancio in classifica è...
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Il Cagliari è proprio la bestia nera dell'Atalanta. A Bergamo aveva vinto le ultime due partite. Con un terribile uno due firmato Pavoletti-Padoin nel 2017/2018 che il sigillo di Papu Gomez nel rush finale non era riuscito ad arginare (1-2). E con una punizione di Barella spizzata involontariamente da Pasalic l'anno scorso (0-1). All'ora di pranzo, il Cagliari imbriglia l'Atalanta sin dai primi minuti e mostra il suo lato migliore dalla cintola in su: palleggio, buone idee, immediatezza nella ricerca della profondità e precisione tecnica. Al 3' Simeone è già davanti a Gollini e il portierone ci mette una pezza. Al 21' è Djimsiti a salvare tutto con un prodigioso recupero su Rog. Al 31' il salvataggio è di Castagne. Ma al 32' il Cagliari passa in vantaggio. E dopo una serie di buone trame infruttuose, sblocca il risultato in modo fortunoso. Con un doppio tocco involontario in mischia prima di Palomino e poi di Pasalic e la sfera che beffardamente rotola in fondo al sacco. L'Atalanta prova a scuotersi con una gran traversa di Gomez. Ma al 39' un “calcetto” di reazione di Ilicic dopo un contrasto con Lykogiannis con la palla già fuori, lascia i nerazzurri in dieci. Piove sul bagnato, in tutti i sensi in casa nerazzurra, ma il Cagliari nel primo tempo merita il vantaggio giocando meglio dell'Atalanta e con idee più chiare anche in fase offensiva. L'Atalanta invece vive di fiammate ma non convince. E nella ripresa è ancora l'acume tattico del Cagliari ad avere la meglio: al 14' una pregevole combinazione in ripartenza Oliva-Simeone-Oliva, impacchetta il raddoppio sardo. L'Atalanta lotta anche in inferiorità numerica, ci prova con un paio di rasoiate di qualità di Mlinovskyi, ma non è giornata. Il Cagliari vince per il terzo anno di fila a Bergamo ed è sempre più rivelazione della serie A..
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Il Messaggero