Scudetto, assembramento in vetta: 6 squadre in 6 punti. C'è la Roma, non la Lazio

Lukaku
Non è stato il weekend delle big, anche se hanno vinto 7 delle...

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Non è stato il weekend delle big, anche se hanno vinto 7 delle prime 8. Perché si è fermato il Milan leader, a San Siro pari con il Parma e legni a volontà (4), e non ha replicato alle inseguitrici ora più vicine. Assembramento per lo scudetto, con 6 squadre in 6 punti. C’è la Roma, non la Lazio. L’Inter, adesso a -3, è ripartita a Cagliari dopo il flop in Champions, la Juve ha allungato la breve striscia positiva a Marassi contro il Genoa e il Napoli ha ribaltato la Samp. Venerdì ha vinto pure il Sassuolo, ma fa più rumore lo straripante successo della Roma a Bologna: la qualità del gioco, con la forma ritrovata di qualche titolare, passa dai singoli. Il Verona sorprende. L’Atalanta si risveglia. Si sgonfia solo la Lazio che rischia di uscire dalla corsa: lo sforzo in coppa incide sul rendimento in campionato se i ricambi sono usati o addirittura usurati. La serie A, insomma, è come se fosse cominciata in questa undicesima giornata. Da qui in poi il pensiero è unico: la Champions e l’Europa League ricominceranno a metà febbraio. In due mesi, sarà braccio di ferro. La forza si vede in campo. E in panchina. La novità più recente è anche la più significativa: nel mazzo di ogni tecnico c’è la carta delle 5 sostituzioni. Solo per alcuni diventa vincente. Chi ha la rosa migliore, cambia la partita in corsa e si prende il piatto. L’Inter della Grande Ricchezza è l’esempio, si è visto pure contro il Cagliari. Ma anche il Napoli e la Juve vivono nell’abbondanza. Il Milan no e Pioli usa il gioco in attesa di ritrovare Ibra, l’asso pigliatutto. Il torneo, moderno con i 5 cambi, sa essere al tempo stesso antico. Con il ritiro, cioè la punizione da sempre preferita dai club che mettono in castigo i giocatori per non ammettere le gaffe nelle loro gestione. Sabato ha deciso così Cairo per il Torino terzultimo e dopo ventiquattr’ore, in assenza di Saputo, lo ha copiato Mihajlovic per il Bologna, ipotizzando l’ammutinamento dei suoi calciatori. Il passo indietro in classifica e non solo. Si va contromano. 


 

 

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Il Messaggero