Otto minuti con il Napoli a risultato acquisito. Poco più (15) contro la Fiorentina tre giorni dopo, subentrato nel finale alla ricerca della vittoria che però non...
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FRENATO E SUPERATO
Sette gare gli restano. E almeno 6 allenamenti in questa settimana per far venire qualche dubbio a Ranieri che, da quando è tornato a disposizione, lo vorrebbe più determinato già a Trigoria. Chissà se quella paura di farsi male, rivelata a Dazn, non lo stia condizionando. Di sicuro, al momento l’allenatore romano ha le sue gerarchie, dove Under parte dietro. La motivazione è molteplice: tecnica, tattica e atletica. L’ha spiegata chiaramente l’allenatore l’altra sera, quando a Sky gli hanno fatto notare un recupero di El Shaarawy nel finale: «È quello è quello che voglio. A me non piacciono i giocatori che giocano su un campo in discesa e quando c’è da rientrare è in salita, il campo è in orizzontale. Vai a 100 all’ora devi rientrare a 200 all’ora, è sempre stata la prerogativa delle mie squadre. Chi ce la fa a farlo ha più possibilità di giocare». Chissà se a Under saranno fischiate le orecchie. Parole che fotografano il tallone d’Achille di Cengiz, che faceva già dannare Di Francesco. Senza contare altri due fattori: 1) Kluivert in questo momento rispecchia il giocatore ideale per Claudio: nel momento in cui il tecnico chiede alla squadra di tenere il meno possibile il pallone, rinunciando al possesso e provando immediatamente la verticalizzazione, la velocità di Justin è un’arma alla quale è difficile rinunciare. 2) Nel 4-2-3-1, con il rientro di Pellegrini, Ranieri ha trovato finalmente l’equilibrio che cercava con Lorenzo trequartista, Zaniolo spostato a destra e De Rossi insieme a Cristante in mediana. Rimane così soltanto un posto. E Under, attualmente, è dietro a El Shaarawy e Kluivert. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero