Protesta la Lazio, protesta il Torino e anche il Genoa. Tutti contro gli arbitri, stavolta, più che contro la Var, in un rigurgito di vecchie polemiche che sembravano...
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Ieri, è stato contestato (forse con qualche ragione) Irrati che, oltre a mostrare tre cartellini rossi, ha negato al Torino il calcio di rigore dopo una spinta di Pellegrini ai danni di Izzo, che finisce per travolgere Klavan. La spinta c’è, ma la Var non può intervenire perché c’è stata una valutazione soggettiva del direttore di gara e non un chiaro errore. La Var, invece, interviene per convalidare il gol di Pavoletti, dopo che la posizione dell’attaccante sardo è stata monitorata come regolare.
L’arbitro toscano si conferma inflessibile con le proteste e mostra il rosso a Zaza, che lo manda a quel paese. Il secondo rosso Irrati lo mostra a Pellegrini per una brutta entrata su Ola Aina, l’ultimo a Barella per somma di gialli. A proposito di cartellini, a Firenze Giacomelli ne mostra due per simulazioni a Muriel e Palacio, ma su quest’ultimo Pezzella interviene con l’anca e lo sbilancia. Niente Var per assegnare il rigore del 2-0 alla Sampdoria perché il fallo di mano di Biraschi non lascia dubbi. Piuttosto, sembra eccessivo il rosso diretto al difensore perchè il fallo è avvenuto su una chiara occasione da gol, che sembra non essere tale. Ci vuole l’ausilio del Var, invece, per assegnare il rigore in Sassuolo-Parma (diretta dal Can B Piccinnini) per fallo di Bourabia su Barillà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero