Arbitri, Rizzoli: «Var dal prossimo anno con il fuorigioco in 3D»

Arbitri, Rizzoli: «Var dal prossimo anno con il fuorigioco in 3D»
«Da un punto di vista tecnologico ci saranno delle novità per quanto riguarda il fuorigioco 3D che rende ancora più preciso il discorso dei centimetri, che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Da un punto di vista tecnologico ci saranno delle novità per quanto riguarda il fuorigioco 3D che rende ancora più preciso il discorso dei centimetri, che può aver creato qualche problema in passato». Lo dice il designatore della Can A, Nicola Rizzoli, alla conferenza stampa seguita al consiglio nazionale dell'Aia che ha stabilito i nuovi organici per la stagione 2018/19. Sulla possibilità di allargare l'organico come accade ai Mondiali, Rizzoli specifica che è una «questione di potenzialità. Al Mondiale ci sono poche partite e concentrate, con un numero molto grande di risorse umane. Nel campionato italiano va verificata la fattibilità: attendiamo i risultati e i feedback dal Mondiale». Secondo Rizzoli, il contributo del Var al calcio italiano è comunque evidente anche dal punto di vista della disciplina in campo: «Quasi il 20% in meno di ammonizioni per proteste è un messaggio positivo - ha rivelato il designatore di A - Oltre a dieci espulsioni in meno dirette per proteste che è un risultato veramente eccezionale». Di difficile applicazione invece la possibilità di consentire agli allenatori di chiedere l'intervento del Var: «Difficilmente verrà presa in considerazione a livello internazionale perché all'estero ci si fida delle decisioni degli arbitri mentre la cultura del sospetto è un problema dei soli paesi latini».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero