Anderson, il figliol prodigo è tornato protagonista

Anderson, il figliol prodigo è tornato protagonista
Il figliol prodigo è tornato protagonista e applaudito. Un Anderson così non si era mai visto: agile, veloce, concreto, altruista con la voglia di entrare nelle...

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Il figliol prodigo è tornato protagonista e applaudito. Un Anderson così non si era mai visto: agile, veloce, concreto, altruista con la voglia di entrare nelle pieghe della sfida e deciderla con le sue giocate. Il brasiliano è andato oltre interpretando la serata con grande intensità agonistica, lottando su ogni pallone, contrastando e rincorrendo gli avversari. Una caratteristica, quest'ultima, che non ha mai avuto tanto che veniva criticato per i suoi atteggiamenti superficiali e, qualche volta, persino svogliati. Ha regalato assist, giocate sontuose, di tecnica sopraffina, ha firmato un bel gol e incantato il pubblico. Dopo il 4-0 ha alzato al cielo le mani in segno di ringraziamento così come fa sempre quando firma una rete. I tifosi hanno rivisto la classe e la concretezza di un talento discontinuo, croce e delizia, che spesso fa arrabbiare l'allenatore. Inzaghi, infatti, ai primidi febbraio lo aveva messo fuori rosa per alcuni comportamenti poco consoni all'interno di un gruppo di lavoro. Dopo la "punizione" lo ha ripresentato in campo nella partita di andata a Bucarest per riproporlo titolare questa sera all'Olimpico. E il brasiliano ha stupito tanto che lo stadio, quando è uscito, a punteggio ampiamente acquisito, gli ha tributato un lungo e meritato applauso. Un Anderson su questi livelli potrebbe diventare l'elemento in più per un grande finale di stagione.

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Il Messaggero