Lulic va di corsa, Felipe mette la freccia. La Lazio ritrova gli esterni per la gara contro il Torino

Lulic va di corsa, Felipe mette la freccia. La Lazio ritrova gli esterni per la gara contro il Torino
Un barlume di Lulic. Corre Senad, corre verso il Torino. Il ginocchio cigola meno, ieri il bosniaco accelerava nella parte finale dell'allenamento: oggi il provino decisivo....

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Un barlume di Lulic. Corre Senad, corre verso il Torino. Il ginocchio cigola meno, ieri il bosniaco accelerava nella parte finale dell'allenamento: oggi il provino decisivo. Pioli vuole recuperarlo a tutti i costi: dovrà già fare a meno di Mauri e, forse, anche di Candreva, ancora a letto con la febbre. Lulic (Radu permettendo) potrebbe addirittura indossare la fascia da capitano dopodomani, guidare la Lazio alla quarta vittoria consecutiva. Senad significa successo, guai a trascurare i sinonimi. Appannato contro il Sassuolo, devastante contro la Fiorentina. Lulic desiderava un gol come il 26 maggio. Ogni sua promessa, solenne come un giuramento. Prima rete della stagione al Franchi e altri due assist sfornati nell'ottobrata. Quattro centri è il suo record in Serie A, fissato nella stagione 2011-12, la prima in Italia. Lo batterà. Ma Senad ha già trafitto una volta per sempre il cuore dei laziali. Al settantunesimo, anno 2013, ha fatto Roma in un giorno.




ONNIPRESENTE SENAD

Nel buio, riecco Lulic all'alba. Domenica a pranzo divorava ogni statistica del Franchi. Impressionante tuffarsi nei numeri dell'abbuffata viola, Senad il migliore ovunque. Il top nei tiri in porta (2), nei dribbling (3 su 3) riusciti. Sfrecciava e scartavetrava la fascia sinistra, il bosniaco, senza patire scorie da Nazionale. Lulic onnipresente a centrocampo, anche in fase d'interdizione: al primo posto per palle recuperate (addirittura 7) e tignoso nell'inseguimento degli avversari. Con le buone o con le cattive: 4 tackle su 7, senza nemmeno beccarsi un giallo che lo avrebbe fatto entrare in diffida, come Parolo e Marchetti, col Torino. Sembrava in discesa la sua carriera biancoceleste, invece Lulic rimane al centro del progetto. Con tanto di rinnovo imminente sino al 2019.



LUCAS E IL POSSESSO

Non fermate il trenino Lulic. Quando è sottotono, si piega tutta la mediana. Di nuovo pimpante con la Fiorentina, decisivo il ritorno di Biglia: addirittura 45 passaggi su 49 a buon fine, Lucas è il compasso della Lazio. Facilita le sgroppate di ali e mezzali, non disperde energie biancocelesti: riuscite addirittura il 92% delle giocate in orizzontale e in verticale. Poco importa che il baricentro dell'11 di Pioli, rispetto a Genova, si sia abbassato (44,4 metri) insieme al possesso palla (41.3%), l'efficacia di pochi colpi è meglio di pallonate sterili.



ORA O MAI PIU'


La Lazio si rimetta le ali. Candreva è debilitato, allora Felipe Anderson torni a calibrare la mira. Lui troppo spesso impreciso non dovrà, eventualmente, far rimpiangere Antonio. Perché la Lazio ha una media di 6.9 tiri nello specchio della porta a partita: solo Juventus e Napoli (7.1) hanno fatto meglio, addirittura sotto la Roma. In particolare nell'ultima sfida con la Fiorentina, Djordjevic, Mauri, Lulic e Candreva hanno centrato 2 volte a testa lo specchio: uno dei protagonisti (il capitano) dopodomani mancherà senz'altro, un altro resta in dubbio. Guai a trascurare quest'assalto al record. Non può essere solo una questione di Filip. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero