Il copione è degno di uno sceneggiatore esperto. Perché Carlo Ancelotti ha festeggiato la vittoria in serie A dopo nove anni di assenza proprio nello stadio che gli...
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SEMPLICITÀ
La ricetta è stata semplice. Perché gli allenatori intelligenti non stravolgono un canovaccio funzionante. Al massimo lo ritoccano e magari col tempo cambiano qualcosa. Il Napoli non ha perso gli automatismi sarriani che hanno consentito a Milik e Insigne di ribaltare il vantaggio iniziale di Immobile, ma si comincia a intravedere qualcosa di nuovo. La gestione della gara è meno frenetica. Gli azzurri sanno anche controllare. Col tempo alcuni movimenti, tra cui una maggiore verticalizzazione, diventeranno automatici. Quella di Ancelotti, del resto, è una rivoluzione gentile: non butta al vento l’ottimo lavoro svolto negli ultimi tre anni ma proverà a ottimizzarlo con la sua grande esperienza. Il processo è appena cominciato, ma era fondamentale partire con il piede giusto anche per allontanare le polemiche che hanno accompagnato l’estate napoletana.
ESTATE ROVENTE
Le critiche e le contestazioni sono state all’ordine del giorno. I tifosi avevano quasi sottovalutato l’effetto Ancelotti e pensavano a un campionato in sordina per il mancato arrivo del grande colpo in attacco. Il Napoli ha confermato di avere in casa un bomber coi fiocchi che si chiama Arek Milik. Il polacco ha segnato il gol del pareggio e senza il fallo di Koulibaly su Radu avrebbe festeggiato addirittura una doppietta. La sua media realizzativa è impressionante: è alla quarta rete consecutiva considerando le tre gare dello scorso campionato. La continuità di Milik sarà una delle chiavi di questa stagione del Napoli così come la trasformazione di Hamsik in regista. Lo slovacco ha cominciato bene, poi ha commesso qualche errore di troppo ed è stato sostituito nella ripresa da Diawara. Ancelotti, però, continuerà a dare fiducia allo slovacco. «L’equilibrio potrà darcelo proprio Hamsik». Sabato i nuovi – Fabian, Verdi e Malcuit – non hanno avuto spazio. L’allenatore azzurro ha puntato sul sicuro, ma il suo obiettivo è proprio quello di coinvolgere tutti, magari a partire dal match di sabato contro il Milan al San Paolo, secondo amarcord consecutivo dopo l’esordio all’Olimpico. Ancelotti spera nello stesso finale di sabato. Il suo obiettivo, del resto, è molto semplice: è tornato in Italia per vincere.
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Il Messaggero