Amburgo, Nadal litiga e vince con Fognini: allo spagnolo il terzo titolo dell'anno

Ha lottato come un leone, Fabio Fognini, ma non ce l'ha fatta a battere, come nelle due precedenti sfide di quest'anno, Rafa Nadal. Con il quale ha avuto anche un...

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Ha lottato come un leone, Fabio Fognini, ma non ce l'ha fatta a battere, come nelle due precedenti sfide di quest'anno, Rafa Nadal. Con il quale ha avuto anche un diverbio, a causa del comportamento di Toni Nadal, zio e coach del 29enne mancino di Maiorca. Che alla fine ha vinto, per la seconda volta dopo il 2008, il torneo di Amburgo. Conquistando, alla 96/a finale, il 67/o titolo, 47/o sulla terra rossa, sua superficie prediletta (a -2 dal record di Guillermo Vilas). Il ligure resta invece fermo a tre titoli, in dieci finali; e a due vittorie contro l'ex numero 1 del mondo (ora sceso al 10, ma domani risalirà al 9), che invece l'ha sconfitto cinque volte.


Risolta con un doppio 7-5, in 2h34', la finale del Bet-at-home Open-German Tennis Championships 2015 - torneo Atp 500, con montepremi di quasi 1,3 milioni di euro – è stata appassionante e tesa. Fabio, numero 32 del ranking, sperava di fare tris dopo le vittorie contro Rafa in semifinale a Rio de Janeiro (dove poi perse contro un altro spagnolo, David Ferrer) e nel terzo turno a Barcellona. Ma alla fine hanno prevalso l'esperienza e la determinazione del mancino di Maiorca, che ha sbagliato di meno e colto le occasioni che gli si presentavano.

L'azzurro, invece, non ha sfruttato, tra l'altro, due set point sul 5-4 nella seconda frazione, dopo la lite con l'avversario: «Mi hai rotto le p....», gli ha detto, protestando perchè zio Toni lo disturbava con i consigli a voce alta. A fine match, comunque, i contendenti si sono riconciliati con una stretta di mano.


«È stato un grande match, con molti bei punti, molti break, ci siamo battuti duramente, io ho avuto molti alti e bassi», ha commentato Rafa, al terzo trofeo della stagione dopo Buenos Aires e Stoccarda. «È un titolo importante per me», ha concluso il campione di Manacor, che ieri in semifinale aveva superato Andreas Seppi (il quale a sua volta aveva beneficiato della rinuncia ai quarti, per indisposizione, del terzo azzurro in lizza, Simone Bolelli). Un titolo che, a un mese dalla clamorosa eliminazione nel secondo turno a Wimbledon, potrebbe segnare un nuovo inizio per Nadal, dopo 2014 travagliato, tra infortuni e malattie, e un primo semestre 2015 con più ombre che luci. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero