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Primo sì soffiato, fra un tiro e un altro. Sarri oggi vede Lotito. L’allenatore preferito ha dato l’ok all’agente Ramadani per l’incontro. Addirittura c’è chi annuncia la firma a Villa San Sebastiano, è ancora presto. S’infiammano tante sigarette sui profili social laziali che lo aspettano “nervosi”, sperando di non ritrovarsi anche stavolta col mozzicone in mano. C’è un triennale sul tavolo. L’organico piace non poco (si potrebbe passare dal 3-5-2 al 4-3-3 con qualche ritocco) a Maurizio, la struttura societaria senza troppi direttori e consulenti è un valore aggiunto. Al momento, Sarri è dunque in pole e nelle prossime ore la trattativa può diventare di fuoco. Lotito vuole conoscerlo dal vivo, ma senza fare un passo troppo lungo. Sa che può spingersi a 3 milioni più bonus al massimo, è partito da 2,5 per capire quanto l’ex allenatore di Napoli e Juve sia affascinato dal progetto. I tifosi sognano. C’è chi addirittura immagina la sua formazione tipo: Reina o Strakosha in porta, Lazzari e Marusic terzini, Luiz Felipe e Acerbi al centro; ancora, Milinkovic mezzala nel 4-3-1-2 e, dietro Immobile e Correa, il fantasista Luis Alberto. Di sicuro la Lazio che verrà andrà all’attacco. Si è capito da come questo casting si sta indirizzando. Già perché se Sarri è il sogno, Lotito non può fossilizzarsi su un unico candidato per non restare poi col cerino. Così ieri ha testato per altre 4 ore Italiano.
PIANO B
Lasciatelo cantare, è un Italiano vero.
DIFESA
Va perlustrata di giorno in giorno ogni pista all’estero. Ora spunta Christophe Galtier, liberatosi dal Liille dopo la vittoria della Ligue 1: sembrava a un passo dal Nizza, ci sono anche Real e Tottenham in agguato. Intanto l’Inter sembra stia aspettando le mosse della Lazio per l’annuncio d’Inzaghi, libero dal 30 giugno. Ieri Acerbi, in sua difesa, è uscito per primo allo scoperto: «Grazie mister per questi 3 anni passati al tuo fianco. Mi hai voluto fortemente e sei stato fondamentale per la mia crescita, dandomi sempre una fiducia che ho cercato di ricambiare al massimo». Lo hanno seguito a ruota anche Immobile e Luis Alberto «Un padre e un amico, abbiamo combattuto l’uno al fianco dell’altro per il bene della Lazio». E’ rimasto dalla sua parte, lo spogliatoio, chiunque arriverà dovrà riconquistarlo. E dovrà sedurre quei tifosi, che ora si scagliano di notte contro Tare per il suo addio, dopo l’ennesimo mercato sbagliato. Tutta la società è sotto il fumo amico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero