Allegri: « Con il Malmoe vogliamo i 3 punti, siamo in buone condizioni fisiche e mentali»

di Luca Pasquaretta

Tutto in novanta minuti. Una partita, mille significati. Vincere non...

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Tutto in novanta minuti. Una partita, mille significati. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Mai come questa volta il motto del presidentissimo Boniperti rimbomberà nelle orecchie di Buffon e compagni. Vincere e basta, appunto. C’è da debellare il mal di trasferta, non basterà un punto per approdare agli ottavi di Champions. Servirà il bottino pieno. Allegri punterà forte sul 4-3-1-2 e sull’onda emotiva degli ultimi risultati. Quasi tutti confermati gli uomini che hanno battuto la Lazio, anche il soldatino Padoin. L’unica novità dovrebbe essere Vidal per Pereyra. La squadra in mattinata si è allenata a Vinovo, poi nel pomeriggio è volata in Svezia. Prima della conferenza stampa, la comitiva ha fatto il consueto sopralluogo allo stadio Swedbank, trovato in pessime condizioni. Allegri ha guardato oltre: “E’ inutile parlare del terreno di gioco, lo stesso discorso vale pure per i nostri avversari. Non possiamo farci nulla, bisogna giocarci, adattarsi velocemente alle condizioni e a quelle della partita. Noi dobbiamo abbiamo 95-96 minuti a disposizione per poterlo fare. Siamo in un buon momento, sia a livello fisico che a livello mentale, quindi abbiamo tutte le carte in regola per poter uscire da Malmoe con un risultato positivo che è quello della vittoria. Vogliamo i 3 punti”. Al suo fianco in conferenza stampa c’era Tevez. In tutte le squadre in cui ha militato l’Apache ha segnato una volta sola “in trasferta”, il 20 febbraio 2008, quando giocava nel Manchester United. Allegri l’ha messa sul ridere. “Carlitos deve diventare decisivo anche in Europa? Lo farà domani (oggi, ndr), come l’ha fatto nella partita in casa. Era da tanti anni, quanti dieci, cinque? (risata, rivolgendosi all’argentino, ndr) che non segnava”. L’argentino l’ha messa sul ridere: “Vogliamo i tre punti, sono troppo importanti, ci servono per qualificarci. Il campo? Non è buono, ma non lo è neanche per i nostri avversari. Quindi dobbiamo adattarci e cercare di fare il meglio possibile, perché non possiamo permetterci di sbagliare”.

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Il Messaggero