Arbitro aggredito a San Basilio, l'Aia blocca le partite nel Lazio. Salvini: «Quest'anno 300 aggressioni»

Gli arbitri del Lazio si fermano per protestare contro l'ennesimo episodio di violenza. L'ultimo, maturato ieri durante una gara del campionato di Promozione, ha indotto...

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Gli arbitri del Lazio si fermano per protestare contro l'ennesimo episodio di violenza. L'ultimo, maturato ieri durante una gara del campionato di Promozione, ha indotto l' Aia, l'associazione di categoria presieduta da Marcello Nicchi, a optare per drastici provvedimenti e «una presa di posizione forte e decisa per sollecitare un momento di riflessione da parte di tutti sulla violenza nel calcio».


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È la logica conseguenza di quanto accaduto alla fine della partita tra Virtus Olympia e Atletico Torrenova, sul campo del centro sportivo di San Basilio, alla periferia di Roma, con il giovane fischietto che, preso a schiaffi è caduto a terra sbattendo la testa e finendo in ospedale. Così, mentre il neopresidente della Figc, Gabriele Gravina (che ha telefonato alla famiglia del giovane direttore di gara), da Coverciano, parla di una «cultura da cambiare» e annuncia «l'adozione di una serie di provvedimenti», il n.1 degli arbitri italiani passa subito dalle parole ai fatti: nessun direttore di gara sarà inviato questa settimana sui campi delle partite in programma nei campionati dilettanti del Lazio. Uno sciopero di protesta, insomma. «Si è consumato l'ennesimo episodio di violenza ai danni di un arbitro - ricorda l' Aia -, che era stato designato per la direzione di una gara del campionato Promozione del Lazio, Regione dove si sono registrati già otto casi dall'inizio della stagione. Nella circostanza il giovane è stato aggredito selvaggiamente e costretto a ricorrere a cure mediche urgenti di pronto soccorso, dove è tuttora ricoverato».



Dopo questo ennesimo ed increscioso episodio, il Presidente dell' Aia, Marcello Nicchi, ha annunciato così oggi «una presa di posizione forte e decisa per sollecitare un momento di riflessione da parte di tutti i soggetti coinvolti ma anche dell'opinione pubblica sul tema della violenza nel calcio». Oltre allo stop deciso oggi «sui campi per tutte le partite in programma in settimana nei campionati dilettanti del Lazio», l' Aia fa sapere di «valutare nuove e analoghe iniziative al verificarsi di ogni ulteriore episodio di violenza grave». «È l'ennesimo brutto episodio, testimonianza di una cultura che dobbiamo cambiare. Chi fa questi gesti non può far parte del nostro mondo», ha commentato il neo presidente federale, Gabriele Gravina annunciando che «l'appello della mamma di questo ragazzo e di tutti gli arbitri aggrediti non resteranno inascoltati. Studieremo provvedimenti ancora più drastici per fermare questa deriva, arrivando fino all'esclusione dei club qualora dovessero emergere delle responsabilità».

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Solo quest'anno 300 arbitri dei campionati minori sono stati picchiati. Vi rendete conto della follia?», ha commentato il ministro Salvini, parlando alla presentazione del calendario della polizia, ribadendo che domani incontrerà il presidente dell'associazione arbitri. «Ci sono 35mila arbitri - ha spiegato il Ministro - che dirigono, gratis, in 11mila campetti di periferia. Che paese è quello dove si mandano all'ospedale 300 ragazzi perché non avrebbero arbitrato bene?».

 


Anche il presidente della Lega B, Mauro Balata, ha espresso solidarietà al giovane Riccardo Bernardini, vittima di «una vile e inaccettabile aggressione che nulla ha a che vedere con il mondo dello sport. L'obiettivo primario dei nostri comportamenti e delle nostre azioni deve essere quello di eliminare quanto prima e del tutto questi episodi dal calcio» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero