Il presidente cinese manda in tilt le strade ma non blocca l’arte e per la prima di Massimiliano Bruno, nella piccola storica sala di via Nazionale, non c’è...
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Gli ospiti arrivano alla spicciolata nel foyer e tra loro sono tanti i volti noti, colleghi e amici di Bruno, che come regista e sceneggiatore non ha bisogno di presentazioni, ma è impeccabile anche nei panni dell’attore. Non poteva mancare Edoardo Leo, con lui sul set del film “Non ci resta che il crimine”, ma ecco anche Neri Marcorè, che prima di entrare si ferma a scambiare qualche chiacchiera con la comica Maria Di Biase, Gianmarco Tognazzi con la moglie Valeria Pintore, molto elegante in tailleur nero damascato, Maria Rosaria Omaggio, Federica Lucisano e Anna Foglietta, che si concede ai flash con il suo consueto aplomb.
Tra gli ultimi ad arrivare l’attrice Elda Alvignini, che ci ha dato un taglio: si è presentata con un caschetto super cool, ancora Christian De Sica insieme alla moglie Silvia Verdone. In sala ecco anche Walter Lupo e il direttore d’orchestra Massimo Nunzi. La musica si fa sentire con chitarra e basso, piano e violoncello che accompagnano la storia di cinque ragazzini - tutti interpretati da Massimiliano Bruno - che nell’estate del 1982 trascorrono una vacanza insieme, segnata dal sangue, che li segnerà per il resto della vita.
Un atto unico di 90 minuti in cui il protagonista attraverso il solo uso della parola e con il quartetto di musicisti descrive perfettamente cinque stati d’animo diversi. Un countdown verso la resa dei conti che si scopre nell’ultima scena. “Zero” è un continuo alternarsi di risate e fiato sospeso, una straordinaria prova del protagonista, che si mette in gioco sotto ogni punto di vista, autoriale e interpretativo. E vince. Gli applausi in sala sono interminabili e i commenti degli illustri colleghi, prima di andar via, non lasciano spazio a dubbi: Massimiliano Bruno è uno degli artisti più versatile e a tutto tondo del panorama nazionale. Qualcuno si ferma per salutarlo all’uscita dei camerini, lui stanco ma emozionato ringrazia ed è già pronto per la prossima replica. La prima è andata (bene). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero