E' difficile capire come Young Signorino – all'anagrafe Paolo Caputo – possa conquistare, oltre ai suoi coetanei, persino gli under 12, stregati, forse, da...
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E' un successo che arriva dopo una valanga di polemiche, per brani come “Dolce Droga” e la “Danza dell'ambulanza”, oltre ad una serie di dissing contro Gemitaiz e Madman - per citarne due - che arricchiscono il quadretto del giovane ribelle e anticonformista. Ma attenzione: «Il buono e il cattivo non esistono», sostiene sicuro, lui che si considera "figlio di Satana" ma che sembra essere allergico ad un bel po' di etichette, anche musicali: «E' vero, parlo di stupefacenti nei pezzi: ma questo non vuol dire elogiarli. Anzi. Penso che siano peggio i miei colleghi che nei testi parlano di vestiti e firme, perché questo puo' portare ad uno scontro tra figli e genitori».
Parla agli esordienti, i suoi coetanei, e a loro dice «evitate i talent»: «Non devono andarci per sfondare, perché dopo quei programmi non puoi più faer quello che ti pare». Gli stessi esordienti che, a suo dire, già si ispirebbero a lui: «La maggior parte di loro, a livello di metrica e look, mi copia». Con questo lavoro, spiega, vuole, ancora una volta, raccontare «una versione differente di quella che è la percezione della realtà: questo Ep è un viaggio allucinato, distorto, rinascimentale». A Sanremo, sogno di ogni ragazzo (e non) con un microfono in mano non pensa, l'unica certezza è, per il 2020, un album. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero