Vladimir Luxuria e il suo singolo: «Canto King Kong, un eroe buono contro i pregiudizi»

Difficile definire Vladimir Luxuria, sotto tanti punti di vista. Ex parlamentare, opinionista tv, direttrice artistica del GayVillage, paladina per i diritti delle persone Glbt e,...

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Difficile definire Vladimir Luxuria, sotto tanti punti di vista. Ex parlamentare, opinionista tv, direttrice artistica del GayVillage, paladina per i diritti delle persone Glbt e, ora, cantante. Un divertissement, sicuramente, che però parte da basi ambiziose. Ecco, infatti, King Kong, il singolo composto dal paroliere Gennaro Cosmo Parlato (suo il brano Fragile del 2005, di Mina) e da Alessandro Graziani. Un testo irriverente, dedicato a una delle icone cinematografiche più famose al mondo. Forse troppo irriverente, se è vero che è stato scartato alle selezioni per l'ultimo Festival di Sanremo.

JESSICA LANGE
«Sì, lo abbiamo presentato», spiega Luxuria, «So anche che Amadeus l'ha ascoltato. Ma poi non è passato, peccato». Quando ripensa al film, Luxuria, si è ispirata a Jessica Lange, rapita da King Kong? «Ma no, mi sento più simile a lui», scherza, ma neanche troppo. «Il punto è che quando da piccola vedevo il film, tifavo sempre per il gorilla, come ero dalla parte degli apache nei film western. Mi ha sempre colpita il suo sguardo». E allora, ecco che King Kong diventa un eroe buono, che ha il compito di spazzare via i pregiudizi. «Questo brano è lo sfogo di una persona stanca dei perbenisti», racconta la performer, «e che chiede l'aiuto del gorilla. In fondo anche lui veniva discriminato. Non è un unno alla violenza, sia chiaro, ma una ironica richiesta di intervento».


TRA IL PUBBLICO


Sulle ambizioni musicali, Luxuria che pure, in Tale e quale show si era distinta interpretando Ghali e Ivan Cattaneo spiega: «Non sono una cantante professionista. Anche se mi sono molto divertita ad interpretare il brano di Paolo Conte, nel film Come mi vuoi. Ora sogno di presentarlo tra la gente». Per ora, non c'è nessun evento pubblico in programma, ma l'obiettivo, non appena la pandemia lo consentirà, è di tornare anche nelle discoteche. «è stato un anno difficilissimo, per tutti noi», spiega, «Per questo quando balleremo sulle note di questo brano, prodotto da Corrado Ferrante e Michelangelo Tagliante, significa che saremo usciti dall'emergenza. E le nostre vite saranno più leggere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero