“Vita e avventure di Jack Engle” ritrovato un inedito di Whitman

Lo scrittore Walt Whitman
Un romanzo d'appendice pubblicato in forma anonima da Walt Whitman è stato riscoperto nell'archivio di un oscuro...

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Un romanzo d'appendice pubblicato

in forma anonima da Walt Whitman è stato riscoperto
nell'archivio di un oscuro domenicale di New York conservato
alla Biblioteca del Congresso. “Vita e avventure di Jack Engle”,
una fantasia dickensiana dell'autore di “Foglie d'Erba”, getta
luce sulla transizione di Whitman dalla prosa alla poesia.
«La scoperta cambia tutto quello che pensavamo sull'inizio della
carriera di Whitman», ha detto Ed Folsom, direttore della Walt
Whitman Quarterly Review che ha ripubblicato online il
romanzo (la versione cartacea sarà a cura dell'Università
dell'Iowa): «È come entrare nella testa di un grande scrittore.
Scopriamo il processo con cui Whitman scopre se stesso».
Zachary Turpin, un ricercatore della University of Houston,
ha ripescato il romanzo nell'unica copia esistente degli archivi
del Sunday Dispatch, giornale di età vittoriana, dopo essersi
imbattuto in un trafiletto sul New York Daily Times (oggi il New
York Times) che nel 1852 ne annunciava la pubblicazione.
Ambientato a New York, “Jack Engle” fu pubblicato in sei puntate
nello stesso periodo in cui Whitman aveva cominciato a lavorare
a «Foglie d'Erba», la raccolta di poesie pubblicata a partire
dal 1855 e considerata la «bibbia» in versi della democrazia
americana.
GENERE
Ricalcando il genere del “mystery novel” popolarissimo
all'epoca, il romanzo, ambientato a Manhattan, è la storia di un
avvocato corrotto che cerca di rubare l'eredità alla giovane di
cui è il tutore. Jack Engle, orfano anche lui, cerca di aiutarla
e scopre così che il suo destino è legato a quello di lei. Come
Charles Dickens, Whitman usa la fiction per un regolamento di
conti: anche suo padre fu truffato da un avvocato corrotto di
New York.
Al di là della trama, il romanzo rivela lo sforzo del suo
autore di trovare la forma letteraria più adatta per esprimere
se stesso. Al 19mo capitolo c'è un momento rivelatore, quando
Jack entra nel cimitero della Trinity Church a Wall Street e la
trama si arena in un sogno a occhi aperti sulla natura,
l'immortalità e l'unicità dell'essere che riecheggia
l'immaginario della celebre raccolta di poesie. Mentre vaga tra
le tombe di grandi della patria come Alexander Hamilton, Jack
sente lunghi fili d'erba che gli coprono il volto, «alberi,
nutriti dal decadimento dei corpi degli uomini».
Secondo Folsom, «è il momento magico. La visita al cimitero,
dove finiscono tutte le trame, gli fa perdere l'interesse nella

tramà. Jack Engle finisce bruscamente, comincia» “Foglie
d'Erba”».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero