Per Capodanno si mette in marcia. Tra piazza Bocca della Verità e l’Isola Tiberina. Poche centinaia di metri, per un percorso lungo centinaia di minuti. Avanti e...
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Virgilio Sieni, ballerino e coreografo, protagonista della danza contemporanea, presenta la sua performance per il nuovo anno, contributo di RomaEuropa alla Festa di Roma. A partire dalle 15 del primo gennaio, Sieni costruirà una marcia accompagnata dal Coro di Voci Bianche dell’Opera di Roma, dalle bande marcianti Fanfaroma e Titubanda, della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, e da quasi duecento danzatori e cittadini di ogni età.
In cammino sul Lungotevere Pierleoni. Pochi passi, tante emozioni?
«Sarà un momento di ritrovo popolare per vivere momenti di ascolto, di sosta e, per chi lo desidera, di partecipazione a lezioni sul gesto e il movimento. Non sarà una marcia lineare. Si farà anche retromarcia, per osservare la città da diverse angolature. Dato il posto, ne vale la pena».
Lei ha fondato un’Accademia del gesto.
«Il gesto è una forma d’incontro e di conoscenza. Studiarlo vuol dire anche fare un bel lavoro sul concetto di democrazia. E di comunità».
C’è tocco e tocco?
«Il mondo dell’umanità ruota e si costruisce attorno e attraverso il gesto. Ed è il corpo che crea il gesto, il corpo che attraverso il gesto comunica con altri corpi. Toccarsi e parlarsi in un modo e non in un altro non è mai un dettaglio indifferente».
Che cosa succederà a Roma?
«Cercheremo di far emergere nuovi atteggiamenti democratici e di convivenza. Piccoli gesti in un Cammino proposto a persone di tutte le età per raccogliere il respiro del paesaggio e della città intera».
Le musiche?
«Mi sono basato sul repertorio delle bande che marceranno con noi. Da Prince a King Crimson: una vera festa».
Chi sono i suoi camminatori romani?
«Oltre al lavoro di coreografo, mi dedico molto a questi interventi nelle città. A Roma ho fatto una call e poi prove al teatro India: quasi duecento persone, non solo professionisti, interessate a questa esperienza tra danza e quotidianità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero