Week end in villa. Più di 200 dimore storiche italiane si aprono al pubblico

Week end in villa. Più di 200 dimore storiche italiane si aprono al pubblico
Cala il ponte levatoio, sorride il castellano, miracolo non solo a Milano, ma anche a Napoli e a Reggio Calabria, a Torino e a Bitonto, a Roma, Lucca, Padova e Siracusa. Per due...

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Cala il ponte levatoio, sorride il castellano, miracolo non solo a Milano, ma anche a Napoli e a Reggio Calabria, a Torino e a Bitonto, a Roma, Lucca, Padova e Siracusa. Per due giorni via chiavistelli e “cave canem”, in tutta Italia si spalancheranno le porte di oltre duecento, 208 per l’esattezza, tra cortili, giardini, ville e palazzi: sabato e domenica tornano per la quarta volta le Giornate nazionali dell’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, con una serie di novità. Tra cui la presenza di artigiani (marmisti, vetrai, liutai, ceramisti, argentieri, orologiai, bronzisti, mosaicisti) che saranno ospitati nei palazzi e daranno dimostrazioni delle loro attività.




LE AMBASCIATE

A Roma si aprono per la prima volta il cortile dell’ambasciata di Francia a Palazzo Farnese e quello dell’ambasciata del Brasile a Palazzo Pamphilj affacciato su piazza Navona; prima volta per Villa Isola a Fermignano, nelle Marche, casino di caccia dei conti Bonaventura, dove Torquato Tasso scrisse l’Ode al Metauro che per l’occasione verrà riletta con accompagnamento musicale; prima volta anche per l’ottocentesca Villa Sant’Amico a Morro d’Alba, alle porte di Ancona, dove la padrona accompagnerà i visitatori a passeggio tra l’orangerie e il bosco secolare.

Bisognerebbe essere trottole per riuscire a visitare il possibile in soli due giorni. A Bologna apre Palazzo Albergati, originale esempio di Barocco europeo, e sarà lo scultore Camillo Bersani a illustrare gli affreschi di Bartolomeo Cesi appena restaurati; sul Lago Maggiore da non perdere il settecentesco Castello dal Pozzo costruito dai Visconti d’Aragona dove si terrà uno spettacolo di falchi reali; a Lecce sono 25 le dimore aperte, tra cortili e cappelle private, che faranno da palcoscenico ad artigiani e floricoltori; in Toscana addirittura 90, dalle ville lucchesi al Castello della Marsiliana in Maremma, dal Castello della Magione a Siena (con messa in latino e canti gregoriani) alle ville della Lunigiana (con dolci e pasticceria tradizionali). La manifestazione, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Mibac, coinvolge i proprietari di edifici di varie epoche, dai castelli medievali alle ville di fine 800. Apriti sesamo sia sabato che domenica dalle 10 alle 19, l’ingresso è libero senza prenotazione (se non per concerti e conferenze), info sul sito www.adsi.it.



TEATRO DI VERZURA


Nel nostro mondo alla rovescia, dove gli scavi diventano discariche e le reggie perdono i pezzi, l’Adsi che è nata nel 1977 e conta circa cinquemila soci, svolge un meritorio compito di conservazione di immobili che sono privati ma vincolati dallo Stato e sia pure sporadicamente condivisi col pubblico. In competizione con il Fai, il Fondo ambiente italiano che pure organizza altre Giornate aprendo altri luoghi inaccessibili? «Nessuna guerra e nessuna gara - risponde Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell’Associazione - Abbiamo ottimi rapporti e analoghi obiettivi, diciamo che il Fai subentra quando il privato ammaina la bandiera e lo Stato dichiara la sua sconfitta. Siamo i custodi di beni privati di interesse pubblico e il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare l’amministrazione, soprattutto in un periodo di crisi in cui i fondi calano e mantenimento e valorizzazione diventano sempre più difficili. Abbiamo addirittura dieci pagine di obblighi, oneri e vincoli, con conseguenze anche penali». Mentre si auspicano finanziamenti che non arrivano e strategie di tutela, il pubblico entra, passeggia, fotografa, ringrazia. Su e giù per “Scale e scaloni” nel centro di Parma, incantato dal teatro di verzura della tenuta di Pojega, Verona. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero