Un’ottima annata alla corte di Ippolito d’Este. Il famoso cardinale-mecenate ne sarebbe stato davvero soddisfatto, lui che ebbe l’intuizione di creare i vigneti...
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Rilanciare il pizzutello di Ippolito d’Este è un’altra impresa “bio” del vulcanico direttore del polo tiburtino del Mibac Andrea Bruciati. Si è lavorato tutto l’anno per arrivare a questo risultato. A Villa d’Este i grappoli sono ricchi, i colori vividi, gli acini croccanti. «Il pizzutello è uva autoctona - racconta Bruciati - si narra che l’abbia introdotta a Tivoli proprio il cardinale Ippolito d’Este, che amava molto questa frutta particolare. Sembra che l’abbia portata dalla Francia». E per il pizzutello del cardinale saranno due giorni di festeggiamenti, tra incontri e degustazioni e passeggiate in questo angolo segreto della villa, in concomitanza con la Sagra del Pizzutello.
Dopo la sperimentazione a Villa Adriana della prima raccolta delle olive e la produzione dell’Olio di Adriano, arriverà il Miele di Adriano. Il progetto green parte dalle api: «Posizioneremo entro l’anno le prime arnie nella zone periferica dell’ex campeggio della villa». Perché le api? «Perché sono tester per un ambiente sano, servono per monitorare le condizioni paesaggistiche del sito - spiega Andrea Bruciati - Speriamo che le api siano operative dalla primavera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero