Vanzina, nuovo libro: quel verbale e un ispettore freddo come un brutto film

Vanzina, nuovo libro: quel verbale e un ispettore freddo come un brutto film
L'ESTRATTO «Generalità.» «Luca Restelli.» «Luogo e data di nascita?»...

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L'ESTRATTO
«Generalità.»


«Luca Restelli.»
«Luogo e data di nascita?»
«Milano, 26 marzo 1984.»
«Stato civile?»
«Single.»
(Seccato) «Si verbalizza in italiano.»
(Mica ha torto) «Celibe.»
«Professione?»
«Giornalista.»
«L'ultima volta che ha visto suo padre?»
«L'ho accompagnato tre giorni fa a una visita oculistica.»
L'ispettore Vigano trascrive con meticolosa attenzione.
Con la Mamma ha già fatto, ha già verbalizzato. È una stanza anonima al primo piano della questura di via Fatebenefratelli, pianeta Italia: foto quadretto 22 di Mattarella, calendario della polizia di stato sbiadito, scrivania in alluminio, luci da sala d'aspetto. Niente divisa  solo jeans e maglione  però la faccia da questurino ce l'ha, quella sì, e così il lessico burocratico che accompagna la trascrizione  clic clic  del verbale.
«Il figlio della vittima dichiara di non aver visto il genitore nelle settantadue ore che hanno preceduto il delitto.»
Non alza mai lo sguardo su di me, l'ispettore. Ma non lo sa che al cinema esistono i primi piani? Nei film ci si fissa, ci si scruta, perché le emozioni contano. Minchia, il nostro dialogo è un totalone senza tagli, freddo, come l'alluminio della sua scrivania. Perché 'st'ispettore non cerca di valutare il mio dolore, il mio strazio? Mi hanno ammazzato un padre a pistolettate nella nebbia, era il mio Papa. Invece di chiedermi le generalità poteva domandarmi in che modo soffro, magari darmi un tocco leggero e consolatorio sulla spalla, un po' di empatia umana, e invece niente, solo domande da protocollo, come un modulo da riempire on line.
«Le risulta che suo padre temesse qualcosa? O qualcuno?»
Certo che mio padre temeva, temeva di morire, come tutte le persone di sessantasei anni che vedono avvicinarsi il traguardo. Che domanda del cazzo mi ha fatto? Temeva le malattie, l'infelicità dei suoi cari, la morte e la vita.
Enrico Vanzina
© 2021 Enrico Vanzina
© 2021 HarperCollins Italia S.p.A Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero