Valerio Binasco: «Amleto, una trappola per catturare l'anima»

L'Amleto di Valerio Binasco alle Fonderie Limone
Martedì 30 aprile 2019, alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri debutta in prima nazionale “Amleto” di William Shakespeare, con la traduzione di...

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Martedì 30 aprile 2019, alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri debutta in prima nazionale Amleto di William Shakespeare, con la traduzione di Cesare Garboli, la consulenza drammaturgica di Fausto Paravidino, per la regia di Valerio Binasco (repliche fino al 19 maggio).


Lo spettacolo è interpretato da (in ordine alfabetico): Fausto Cabra (Laerte), Vittorio Camarota (Marcello/Guildenstern), Fabrizio Contri (Spettro/Attore), Christian di Filippo (Orazio), Michele Di Mauro (Re), Mariangela Granelli (Regina), Giulia Mazzarino (Ofelia), Nicola Pannelli (Polonio/Becchino), Mario Pirrello (Francisco/Osric), Gabriele Portoghese (Amleto), Franco Ravera (Becchino), Michele Schiano Di Cola (Rosencrantz/Bernardo). E con gli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino: Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Cristina Parku, Davide Pascarella.  

Valerio Binasco dirige per la prima volta Amleto, calandosi nel groviglio di tormenti e sentimenti del Principe di Danimarca con una personalissima, sincera, empatica lettura della tragedia shakespeariana. Dopo aver interpretato il ruolo di Amleto con la regia di Carlo Cecchi, che gli valse il premio Ubu nel 1998, il direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, con questa nuova messa in scena dell’iconica tragedia shakespeariana, tiene a battesimo una compagnia stabile di attori che farà base alle Fonderie Limone di Moncalieri: la Lemon Ensemble.

Nel suo percorso di regista in cui ha alternato titoli contemporanei a grandi classici fa dunque irruzione Amleto con le sue tormentose domande, i suoi dèmoni e la sua feroce malinconia: «una trappola - dice il regista - per catturare l’anima». «Una tragedia che sembra ci sia stata donata apposta per risvegliare qualcosa di sopito a morte dentro di noi», continua Binasco. Che fa della tempesta nel cuore del giovane Principe una tragedia universale e privata, attraverso la quale dar voce al proprio, personale groviglio di sentimenti e paure: «non so trovar di meglio che tentare, ancora una volta, di andare a prendere uno per uno tutti quei sentimenti (fantasmi?) che ci fanno la voce grossa dentro e ci costringono ogni giorno, e per più d’una volta al giorno, a recitare un "essere o non essere" che non arriva mai da nessuna parte». 


Valerio Binasco dal 2018 è il Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Le sue scelte registiche si sono spesso orientate verso il teatro contemporaneo, con lavori da Pinter, Fosse, Paravidino, McPherson, senza dimenticare i grandi classici, fra questi citiamo le ultime produzioni del Teatro Stabile di Torino: il Don Giovanni di Molière e Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni.
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Il Messaggero