Undici donne per dar voce ai dilemmi di tutta l'Italia

Dieci operaie di una fabbrica appena comprata dai francesi aspettano di scoprire i piani della nuova proprietà. Quando l'undicesima esce da una lunga riunione con...

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Dieci operaie di una fabbrica appena comprata dai francesi aspettano di scoprire i piani della nuova proprietà. Quando l'undicesima esce da una lunga riunione con vecchi e nuovi padroni (i tre fratelli Placido, bella trovata, e un'efficacissima Anne Consigny), le richieste sembrano molto ragionevoli: 7 minuti in meno sulla pausa. Una piccola rinuncia e tutto resterà come prima. Entusiasmo generale: nessuno perderà il posto. Ma è un segno di apertura o una trappola? Come nell'inossidabile La parola ai giurati, la delegata Ottavia Piccolo suderà sette camicie per convincerle a non cedere, a non fidarsi. Affrontando fratture sanguinose, generazionali ma soprattutto culturali (nel consiglio di fabbrica ci sono 3 immigrate, una delle quali anche molestata da uno dei padroni, che vivono nella paura e cederebbero a qualsiasi ricatto). Non era facile portare al cinema la bella pièce di Stefano Massini. Placido rinforza il messaggio, già molto chiaro, puntando sul cast (quanti pezzi di bravura...), ma scivola sull'enfasi eccessiva di musiche, luce, caratterizzazioni. Il cosa di 7 minuti non potrebbe essere più attuale, importante, bruciante. È il come, con il suo costante troppo pieno, a non convincere.

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Il Messaggero