Vero e proprio mito del rock per tutte le generazioni e senza dubbio tra gli artisti più influenti di sempre, Patti Smith sarà al Teatro Rossini di Pesaro, il 15...
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La “sacerdotessa del rock” giunge a Pesaro con il suo spettacolo Words and Music, concerto-reading accompagnata dal fido Tony Shanahan al piano e chitarra, già sold out e impreziosito da uno speciale omaggio rossiniano.
L’artista americana ha infatti selezionato un suo personale percorso tra le arie del Cigno di Pesaro, dando vita a una speciale “Playlist Rossini by Patti Smith” che aprirà il concerto e che vedrà esibirsi un ensemble di talenti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini Opera Festival: Francesca Tassinari (soprano), Laura Verrecchia (mezzosoprano), Manuel Amati (tenore) e Tamuna Giguashvili (pianista).
Le arie rossiniane scelte dall’artista statunitense sono “Una voce poco fa” da Il Barbiere di Siviglia, “S’allontanano alfine” dal Guglielmo Tell, “Un soave non so che” e “Nacqui all’affanno” da Cenerentola.
Vera icona del rock vivente, Patti nella sua carriera di oltre quaranta anni ha attraversato il punk diventandone l’icona, analizzato il mondo in tutte le sue forme d’arte, attraverso la musica, la fotografia, la poesia, i romanzi, la pittura e la scultura, lasciando un segno indelebile in ogni sua espressione. Amata, discussa, influente e idealista, Patricia Lee Smith, in arte Patti Smith, è nata il 30 dicembre 1946 a Chicago, Illinois. Nel 1950 si trasferisce con la famiglia a Philadelphia e poi nel New Jersey. La maggiore di quattro figli, Patti Smith è sempre stata una bambina alta, allampanata, malaticcia, con un occhio sinistro pigro.
Comportamenti timidi che mai avrebbero fatto pensare che Patti avrebbe potuto trasformarsi nella rockstar innovativa che sarebbe poi diventata.
Erano gli anni ’60 quando la giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferisce nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalla chiacchierata relazione con il fotografo Robert Mapplethorpe fino alle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, senza tralasciare il contratto con la Arista e la pubblicazione di Horses, uno dei migliori album della storia del rock.
Patti Smith si è conquistata di diritto un posto nell'olimpo delle leggende del rock e viene spesso citata da illustri colleghi come grande fonte di ispirazione, da Michael Stipe (R.E.M.) a Morrissey e Johnny Marr (The Smiths), da Madonna agli U2 a molti altri. Brani come People Have The Power, Gloria (cover del brano dei Them di Van Morrison), Dancing Barefoot e Because The Night (scritta insieme a Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica e dell'immaginario collettivo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero