"Un'onda di luce", in mostra alla Gnam i capolavori di Giacomo Balla

Una delle opere in mostra
I capolavori di Giacomo Balla, donati  in due riprese dalle figlie alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e una...

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I capolavori di Giacomo Balla, donati  in due riprese dalle figlie alla Galleria Nazionale d'Arte

Moderna, e una selezione della famosa raccolta dei ritratti, con tanto di concorso per il personaggio più bello, sono al centro di due distinte e interessanti rassegne allestite dal 21 febbraio alla GN. Si tratta di importanti nuclei delle raccolte museali, in genere non esposte per motivi conservativi e di allestimento nella loro interezza, ma veri e propri tesori dell'istituzione romana.

Si intitola "Giacomo Balla. Un'onda di luce", la mostra a cura di Stefania Frezzotti che resterà aperta fino al 26 marzo, proponendo per la prima volta insieme le opere provenienti da due donazioni elargite dalle figlie del grande maestro futurista durante il secolo scorso. Il consistente nucleo di 35 dipinti donati da Elica e Luce Balla nel 1984 (pratica definita nel 1988), comprende alcuni capolavori, quali "La pazza" (dal "Polittico dei viventi" del 1905) e 'Affettì (1910). Nonché opere chiave del periodo futurista, di cui la Galleria era priva, come le due tavolette delle Compenetrazioni iridescenti (1912), gli studi sulla velocità, le "Dimostrazioni interventiste" (1915), i dipinti degli anni Venti di ispirazione spiritualista, fino a comprendere l'ultima produzione figurativa (all'epoca ancora poco studiata) venendo così a colmare le lacune della collezione della Galleria nazionale.

Nel 1994 (definita nel 1998) Luce Balla destinava alla Galleria nazionale d'arte moderna quale un ulteriore gruppo di opere, affidando al critico Maurizio Fagiolo dell'Arco l'incarico di selezionarle tra dipinti, disegni, studi. Fra questi, sono compresi lo schizzo "Appunti dal vero" sul quadro "Fallimento" (1902), "Ritmi di un violinista" (1912) e il progetto di allestimento del grande polittico "Villa Borghese. Parco dei Daini".

Riunite insieme, entrambe le donazioni offrono quindi l'occasione di una rilettura essenziale, ma efficace, del
percorso di Balla attraverso opere significative dei momenti salienti della sua attività. Si parte dalla fase pioneristica
del primo decennio del'900, quando Balla individuava nel divisionismo e nella fotografia il linguaggio del moderno, per proseguire attraverso le ricerche sulle dinamiche del movimento e della velocità. Non mancano gli studi compiuti dall'artista per motivi decorativi e per le arti applicate, fino alla lunga stagione di adesione a un suo personalissimo realismo e di ritorno ai temi a lui cari del paesaggio romano, del ritratto,
degli affetti familiari.

Filo rosso della sua evoluzione e base di costante sperimentazione, è il valore della luce, del suo scomporsi e
ricomporsi nello spazio e nel movimento, che diviene linfa vitale dell'immagine. Basti pensare al dipinto "Un'onda di luce" del 1943, da cui prende il titolo la mostra, nel quale l'artista gioca con le parole alludendo alla luce, naturale o artificiale,e al nome della figlia maggiore.

La rassegna dedicata ai ritratti si intitola invece "Museum Beauty Contest", un progetto diretto da Paco Cao che si
concluderà l'1 maggio. Dopo una prima fase, svoltasi via Internet, è stata messa a punto una selezione delle opere che ha riguardato i ritratti dei primi anni del XIX secolo fino alla fine del XX secolo, realizzati da maestri come Giorgio de Chirico, Vincent van Gogh, Umberto Boccioni, Giovanni Boldini, Vincenzo Gemito, Michelangelo Pistoletto, Vittorio Corcos e Amedeo Modigliani, insieme ad artisti meno noti e anonimi. In questa parte finale del concorso, con i ritratti esposti nella galleria principale del museo, il voto può essere dato sia online sia di persona, inserendo la scheda nell'urna apposita.

Il concorso, fin dall'inizio, ha previsto due categorie: uomini e donne. L'obiettivo di questo progetto che, come tutti gli
altri di Cao, «sfida i confini tra alta e bassa cultura», è dunque di assegnare un premio al personaggio più bello per
ciascuna categoria, prendendo in considerazione aspetto fisico, portamento e atteggiamento, indipendentemente dallo stile o dalla qualità tecnica delle opere. La giuria è il pubblico e terminerà con le celebrazioni del
Gran Finale il 27 marzo, quando si terrà la cerimonia di proclamazione dei vincitori per ciascuna categoria, Miss e

Mister Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. I due ritratti vincitori saranno gli ambasciatori della Galleria Nazionale per tutto il 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero