Gli Uffizi svelano i 100 Lanzi a guardia del principe: spade, armature e testamenti che fecero la storia

Gli Uffizi svelano i 100 Lanzi a guardia del principe: spade, armature e testamenti che fecero la storia
La monumentale Loggia dell'Orcagna su piazza della Signoria prese l'appellativo di "Loggia dei Lanzi" quando vi si accamparono i soldati tedeschi: i...

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La monumentale Loggia dell'Orcagna su piazza della Signoria prese l'appellativo di "Loggia dei Lanzi" quando vi si accamparono i soldati tedeschi: i famosi - e temibili - lanzichenecchi che il duca Cosimo I, primo Granduca di Firenze, impiegò a Firenze nel 1541 «promettendomi da loro, oltra alla fedeltà, molto minor fastidii che da soldati Italiani». Ed è a quei Cento lanzi del Principe, la guardia tedesca dei Medici (Guardia de’ lanzi in vernacolo fiorentino), composta dai caratteristici alabardieri in livrea che gli Uffizi dedicano una grande mostra di armi, armature, abiti d'epoca, documenti, quadri e stampe. Primo di tre eventi espositivi con cui il direttore Eike Schmidt punta a orchestrare il cinquecentenario della nascita di Cosimo I (1519-1574). 

 
«Il fatto che il duca avesse deciso di costituire la guardia del corpo e della corte con forze provenienti da terre lontane - commenta Schmidt - rivela la diffidenza che egli aveva verso i suoi concittadini: qualche anno dopo la sua salita al potere, ancora ferveva in città la divisione fra i seguaci dei Medici e gli antimedicei, che richiama quella inveterata faida fra Guelfi e Ghibellini. Non a caso le guardie tedesche furono sostituite da quelle svizzere – sempre straniere, dunque – al momento del transito dinastico fra i Medici e gli Asburgo-Lorena, e ancora la diffusione dei Carabinieri “piemontesi” in tutto il Regno d’Italia unito segue il principio di affidarsi a una élite di difesa la cui origine sia geograficamente differenziata rispetto al territorio di servizio».

Informazioni inedite e opere d’arte dimenticate o sconosciute offrono ora una nuova lettura sulla storia di Firenze al tempo dei lanzichenecchi. Il loro arrivo a Firenze nel 1541 segna una delle manifestazioni della fedeltà di Cosimo I all’imperatore Carlo V d’Asburgo: molto prima di diventare duca di Firenze, Cosimo aveva infatti più volte potuto vedere in azione la Guardia dei cien Alemanes (cento tedeschi) che seguivano l’imperatore in tutti i suoi pellegrinaggi.

Per quasi duecento anni, fino al 1738, i Lanzi hanno svolto una funzione cruciale nell’ambito della corte medicea. La mostra percorre la storia di questa milizia sotto vari aspetti con oltre 90 opere tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti e libri ne raccontano l’istituzione e la storia, senza tralasciare l’impatto che essa ebbe sulla vita cittadina.


Completano la trilogia di mostre celebrative, “Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I” nella sala delle Nicchie e sala Bianca di Palazzo Pitti dal 5 giugno al 29 settembre, e “La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato” (sala delle Nicchie di Palazzo Pitti dal 5 giugno al 29 settembre.


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Il Messaggero