La monumentale Loggia dell'Orcagna su piazza della Signoria prese l'appellativo di "Loggia dei Lanzi" quando vi si accamparono i soldati tedeschi: i...
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«Il fatto che il duca avesse deciso di costituire la guardia del corpo e della corte con forze provenienti da terre lontane - commenta Schmidt - rivela la diffidenza che egli aveva verso i suoi concittadini: qualche anno dopo la sua salita al potere, ancora ferveva in città la divisione fra i seguaci dei Medici e gli antimedicei, che richiama quella inveterata faida fra Guelfi e Ghibellini. Non a caso le guardie tedesche furono sostituite da quelle svizzere – sempre straniere, dunque – al momento del transito dinastico fra i Medici e gli Asburgo-Lorena, e ancora la diffusione dei Carabinieri “piemontesi” in tutto il Regno d’Italia unito segue il principio di affidarsi a una élite di difesa la cui origine sia geograficamente differenziata rispetto al territorio di servizio».
Informazioni inedite e opere d’arte dimenticate o sconosciute offrono ora una nuova lettura sulla storia di Firenze al tempo dei lanzichenecchi. Il loro arrivo a Firenze nel 1541 segna una delle manifestazioni della fedeltà di Cosimo I all’imperatore Carlo V d’Asburgo: molto prima di diventare duca di Firenze, Cosimo aveva infatti più volte potuto vedere in azione la Guardia dei cien Alemanes (cento tedeschi) che seguivano l’imperatore in tutti i suoi pellegrinaggi.
Per quasi duecento anni, fino al 1738, i Lanzi hanno svolto una funzione cruciale nell’ambito della corte medicea. La mostra percorre la storia di questa milizia sotto vari aspetti con oltre 90 opere tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti e libri ne raccontano l’istituzione e la storia, senza tralasciare l’impatto che essa ebbe sulla vita cittadina.
Completano la trilogia di mostre celebrative, “Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I” nella sala delle Nicchie e sala Bianca di Palazzo Pitti dal 5 giugno al 29 settembre, e “La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato” (sala delle Nicchie di Palazzo Pitti dal 5 giugno al 29 settembre.
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Il Messaggero