Il 2019 inizia nel segno del brivido: “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock, è il nuovo classico restaurato distribuito dalla Cineteca di Bologna nelle sale...
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«Gli uccelli è il prototipo di un nuovo genere - il film catastrofico (disaster film) - che porterà fiumi di dollari nelle casse della Universal negli anni Settanta», ha scritto Bill Krohn. «Divenuto egli stesso una star, Hitchcock aveva ragione di pensare che avrebbe potuto fare a meno di attori importanti e di dare spiegazioni in merito agli attacchi degli uccelli. Dopo tutto un lungo trailer in cui si rivolgeva al pubblico per parlare delle relazioni tra gli essere umani e» gli amici alati «avrebbe dato l'idea che gli uccelli, nel film, si stessero vendicando di secoli di abusi. Ma la campagna promozionale aveva creato delle attese che furono disattese nei primi quaranta minuti del film. Quando gli uccelli fanno irruzione in un spasmodico crescendo di violenza, essi sono anche proiezioni del nostro desiderio nascosto. Gli attacchi successivi sono inframmezzati da scene all'interno di un caffè o nella casa di Brenner, dove si alza il sipario sul piccolo teatro di Hitchcock: periodi di tregua che ci consentono di nuovo di fare il pieno di impulsi violenti che ci hanno spinti ad acquistare il biglietto».
Ma ecco alcuni espedienti studiati da Hitchock per realizzare uno dei film più complessi sul piano tecnico: «Il problema era quello di far scendere in picchiata gli uccelli. Affittammo un'isola lontano dalla costa e piazzammo la macchina da presa su un'alta scogliera. Attiravamo i gabbiani con dei pesci dietro la macchina da presa e gettavamo i pesci dalla scogliera. Un'altra macchina da presa si trovava sulla spiaggia sottostante. Quando vedemmo la pellicola sviluppata ecco cosa ammirammo: una scogliera, onde, una spiaggia e i gabbiani che volavano verso il basso. Poi, due donne, con un lavoro su poco più di cinque metri di pellicola ma che durò tre mesi, dipinsero a mano, fotogramma per fotogramma, ogni singolo uccello su uno sfondo e la silhouette di ogni uccello. In questo modo gli uccelli vennero stampati sulla scena nella quale li si vede scendere in picchiata. Tre mesi di lavoro per poco più di dieci secondi sullo schermo!».
È Francois Truffaut a raccogliere alcune delle più preziose testimonianze dalla viva voce di Alfred Hitchcock: «Mi sono lasciato andare a delle improvvisazioni.
Il Messaggero