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Se n’è andato Tonino Cripezzi, tastierista, vocalist e leader dei Camaleonti: come tanti protagonisti della vecchia guardia, aveva 76 anni, era con la band dalla sua fondazione, il giorno prima aveva suonato con il gruppo al Parco di Villa de Riseis a Pescara per passare la tarda serata cenando con i propri fan. Il corpo di Cripezzi è stato rinvenuto solo in mattinata nell’albergo di San Giovanni Teatino (Chieti) dove la formazione alloggiava, e secondo le prime ricostruzioni il musicista sarebbe scomparso a causa di un malore improvviso durante la notte.
Dai Mods ai Camaleonti
Era il lontano 1963 quando a Milano, fra il Santa Tecla (storico locale dove nacquero tante band, dalla Milan College Jazz Society al quintetto di Gianni Basso e Oscar Valdambrini, alla formazione di Memo Remigi, a Le Ombre di Augusto Righetti…) il chitarrista Riki Maiocchi riunì Tonino Cripezzi, il chitarrista Gerry Manzoli, il bassista Livio Macchia e il batterista Paolo de Ceglie proponendo loro di creare un nuovo gruppo che suonasse quella musica beat nata in Inghilterra e rapidamente emigrata in Europa e negli Usa. La band, che all’inizio si chiamava Mods e poi Beatnicks, era specializzata in cover in italiano di brani che dominavano le classifiche inglesi e americane.
Due anni dopo la band scelse definitivamente il nome di Camaleonti, si presentò al primo "Raduno Beat" milanese dove venne notato da Miki Del Prete, collaboratore e paroliere di Adriano Celentano, incise una serie di hit (da “Chiedi Chiedi” a “Sha la la la la”, successo del gruppo messicano-statunitense The Blendels, che nel 1966 vende 40 000 copie, presto bissato dal successo di “Portami tante rose”, remake della celebre canzone di epoca fascista, che si piazzò subito nella hit parade, e poi “L'ora dell'amore”, “Io per lei”, “Applausi” e via di questo passo) e andò avanti per anni e anni, incidendo una quarantina fra album e antologie e la partecipazione a cinque festival di Sanremo.
I compagni di palco
Ancora on the road, il vocalist e bassista Livio Macchia, il chitarrista Valerio Veronese, il pianista e tastierista Massimo Brunetti e il batterista Massimo di Rocco ricordano con affetto il loro compagno di palco. Già collaboratore di altri musicisti italiani, in particolare Elio e le Storie Tese, Cripezzi era nato a Milano il 26 febbraio 1946, nell’immediato dopoguerra, ma la sua famiglia era originaria della Basilicata. più precisamente di Palazzo San Gervasio, una piccola località in provincia di Potenza. Tanti i commenti sulla sua scomparsa. “Ho saputo ora, da Lallo dei Dik Dik e confermato da Valerio Veronese dei Camaleonti, che il mio amico carissimo Tonino Cripezzi non c’è più! Un fratello per me. Ciao Tonino ti voglio tanto bene. Marina, Matteo, Niccolò…non ho parole”, dice il cantante Maurizio Vandelli. E ancora: «Il mio caro amico di una vita Tonino Cripezzi se ne è andato nel sonno – scrive Mario Lavezzi. - Non posso crederci, sono sconvolto dal dolore. Tornano in mente i bei momenti vissuti insieme, che terrò sempre nel mio profondo, caro amico».
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