Teona Strugar Mitevska: «L'arte può cambiare la società. Il mio film c'è riuscito. La Macedonia non è più la stessa»

Teona Strugar Mitevska: «L'arte può cambiare la società. Il mio film c'è riuscito. La Macedonia non è più la stessa»
Con il film God Exists, Her Name Is Petrunya nel 2019 ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica alla Berlinale. La pellicola di Teona Strugar Mitevska racconta...

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Con il film God Exists, Her Name Is Petrunya nel 2019 ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica alla Berlinale. La pellicola di Teona Strugar Mitevska racconta di come una donna può rompere le convenzioni della società. Al Ventotene Film Festival 2022, diretto da Loredana Commonara, torna per la seconda volta per parlare di progetti passati e futuri.

Come nasce questo film?

Petrunya è la storia di una donna che lotta per i suoi diritti, per vivere in modo uguale a tutti gli altri. Come ogni essere umano vorrebbe. Vengo da un ambiente machista, quindi la protagonista del film veicola alcune delle esperienze che ho avuto come donna macedone. Ma le sue esperienze non sono necessariamente legate a quell’ambiente. Noi viviamo ancora nella società del patriarcato. Le basi del nostro sistema fanno riferimento a quel modo di pensare. L’esperienza di Petrunya può essere vissuta da chiunque nel mondo.

Cosa possono fare le donne?

Stiamo già facendo molto. Parliamo apertamente di temi che ci riguardano da vicino, frustrazioni, ingiustizie. Ora più che mai. Ma viviamo in un’epoca anche pericolosa. Penso alla sentenza sull’aborto negli Stati Uniti. È un grande step back. E una grande preoccupazione per le donne in tutto il mondo. Ma dobbiamo avere il coraggio (attraverso l’arte, i media) di combattere per l’uguaglianza. Non dobbiamo arrenderci. Come sempre nella storia, facciamo due passi avanti e uno indietro.

Cosa consigli a una giovane donna che vuole diventare regista?

Di avere più coraggio di quanto ne ho avuto io. Mi ci sono voluti 14 anni per diventare coraggiosa e parlare di questi temi. È stata una battaglia diventare quella che sono oggi.

Con il tuo ultimo film cosa vuoi trasmettere?

È un film contro la guerra. Pacifista. La particolarità di chi fa cinema è che può riscrivere la storia. Nel senso che possiamo sottolineare nuovi aspetti della storia.

L’arte può fermare la guerra?

No, ma può cambiare il modo di pensare delle persone. Con Petrunya qualcosa è cambiato, perché è la storia di una donna che non può prendere parte a un evento religioso. Dopo il film, la chiesa ortodossa macedone ha permesso alle donne di partecipare all’evento. L’arte può cambiare la società.

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Il Messaggero