Al Piccolo Eliseo entusiasmo e applausi per il nuovo libro del chimico Silvano Fuso

La presentazione del libro al Piccolo Eliseo
Parlare di chimica spesso inibisce e spaventa, ma quando viene invitato a parlarne Silvano Fuso la platea si mette in ascolto attenta e curiosa come è capitato ieri al...

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Parlare di chimica spesso inibisce e spaventa, ma quando viene invitato a parlarne Silvano Fuso la platea si mette in ascolto attenta e curiosa come è capitato ieri al Piccolo Eliseo durante uno degli incontri culturali curati da Alessandro Vaccari. Il chimico e divulgatore genovese ha presentato il suo nuovo libro “L’alfabeto della materia” (Carocci) insieme al comunicatore Pino Donghi e al chimico e redattore di Rai Scienze Giovanni Spataro, applaudito anche da Luca Barbareschi.

«Si ha spesso l’idea erronea che la scienza porti risposte, invece si tratta di un metodo per approcciare la realtà e si basa più su domande» ha sottolineato Fuso che nel volume attraversa tutta la storia degli elementi chimici, dai filosofi dell’antica Grecia alle più moderne applicazioni della chimica, senza tralasciare la vite di due italiani che hanno contribuito allo sviluppo della teoria molecolare, Amedeo Avogadro e Stanislao Cannizzaro.
Silvano Fuso è abile, nel libro come nella narrazione orale, ad alternare curiosità storiche e scientifiche, vite di personaggi straordinari con idee geniali e riferimenti alla vita quotidiana, fino a smascherare le pseudo-scienze, le fake news della scienza. «Anche la fantasia è necessaria agli scienziati, ma poi tutto deve essere sperimentato» ha specificato il chimico ricordando che «la scienza è in continua evoluzione, le pseudo-scienze no». E in questa evoluzione che stupisce e fa pensare risiede il fascino che incanta il pubblico di fronte a nozioni come le quattro “radici” di Empedocle, l’atomo di Democrito, il moderno concetto di elemento di Lavoisier, l’antimateria, la materia oscura, fino al “sistema periodico” dello scrittore-chimico Primo Levi. Convinto che la chimica era una strada per comprendere il mondo, per Levi «vincere la materia, consisteva nel comprenderla».
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Il Messaggero