«Che onore», esclama il sovrintendente Carlo Fuortes a Roberto Benigni, mano nella mano con la sua Nicoletta Braschi, in sobrio abito prugna e beige. «Questa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per Calder si tratta della ripresa di un suo progetto, creato sempre per il Costanzi. Quella di Kentridge è invece una produzione del tutto nuova. Ed è il turno degli ambasciatori di Francia, Christian Masset, e di Germania, Viktor Elbling. E in questo viavai glam che non si arresta, ecco Anna Boccaccio ed Innocenzo Cipolletta. E ancora Anna Coliva, in ampia gonna anni Sessanta e cerchietto rosso. Roberto D’Agostino. Appare il giornalista Duilio Giammaria e poi il maestro Giorgio Battistelli. Pizzo nero e rosa di raso scuro nei capelli per l’ineffeffabile Marisela Federici. Il presidente di Musica per Roma Aurelio Regina. Walter e Paola Mainetti. Francesca Chialà, Federica Cerasi in outfit che richiama il corallo rosso.
Si affaccia lo storico Claudio Strinati. C’è l’affascinante Raffaella Leone, in pantaloni animalier su blusa nera. «Ampliare i confini del teatro musicale è una delle sfide che vuole lanciare il Teatro dell’Opera - dice il sovrintendente - e’ per questo che abbiamo chiesto a Kentridge, uno dei maggiori artisti contemporanei, di ideare, dandogli carta bianca, una sua opera d’arte da mettere in scena insieme al lavoro che un altro grande artista contemporaneo, Calder, creò appositamente per il Teatro Costanzi nel 1968». Ed è fascinazione tra una parte e l’altra della messa in scena. Si commenta al bar nell’intervallo per poi proseguire a fine rappresentazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero