Teatro dell'Opera: record d'incassi a Caracalla e a settembre si riapre al Costanzi con lo spettacolo firmato da Calder e Kentridge

La Traviata andata in scena alle Terme di Caracalla
Si è chiusa giovedì sera, con l'ultima replica de La traviata di Verdi, la stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma alle Terme di Caracalla....

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Si è chiusa giovedì sera, con l'ultima replica de La traviata di Verdi, la stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma alle Terme di Caracalla. L'offerta di trentatré serate, fra opere, balletto e concerti extra, è stata accolta con grande favore dal pubblico e ha permesso così di registrare nuovi record d'incasso e di biglietti venduti.


Gli incassi sono stati pari a 7.489.000 euro con un incremento di ben il 26% rispetto ai 5.922.000 all'anno precedente (+ 1.567.000 euro). Gli spettatori sono stati 108.339, con un aumento del 18% rispetto ai 92.220 dello scorso anno (+ 16.119 spettatori). Questi risultati rappresentano il record assoluto della rassegna estiva alle Terme di Caracalla. Negli ultimi tre anni gli incassi e gli spettatori della rassegna sono più che raddoppiati.

«Anche quest'anno - ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi, presidente della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma - la stagione estiva dell'Opera di Roma alle Terme di Caracalla ha confermato di essere un polo di eccellenza e di attrazione per i romani e per i turisti, un grande successo di pubblico nella variegata offerta culturale dell'Estate Romana. Ringrazio il sovrintendente Carlo Fuortes per l'importante lavoro che sta portando avanti con il Teatro dell'Opera e per gli ottimi risultati ottenuti grazie all'impegno di molti».

«L'attenzione che, in questo come negli anni precedenti, abbiamo sempre posto nel considerare in primo luogo la qualità artistica della nostra offerta, ha riscosso ancora una volta il favore di un pubblico numeroso - ha detto il sovrintendente del Teatro dell'Opera, Carlo Fuortes - L'alternanza di spettacoli (due opere, il balletto Romeo e Giulietta, quindici serate di Extra) testimonia che, al di là dei diversi generi, è la qualità a premiare, sempre. Il punto di riferimento che abbiamo presente sia per gli spettacoli da allestire all'interno del Costanzi, sia quando ci confrontiamo con i numeri molto più ampi di Caracalla, uno spazio capace di 4500 spettatori. Puntiamo su questo scenario affascinante anche perché sia l'occasione d'incontri vicendevoli, perché chi è venuto per il concerto rock si lasci attrarre dall'opera, e viceversa: sarà per noi il risultato migliore».

Dopo la pausa estiva, il sipario del Teatro Costanzi si alzerà martedì 10 settembre per un doppio appuntamento. La serata vedrà la ripresa di Work in progress, uno spettacolo che fu presentato al Costanzi nel 1968. In quell'occasione l'artista americano Alexander Calder mise in scena i suoi mobiles, proseguendo così una collaborazione che ha caratterizzato la programmazione dell'Opera di Roma fin dagli inizi del Novecento.


Un filo che il teatro ha proseguito a tessere negli ultimi anni, proponendo a William Kentridge (in occasione della sua Lulu del 2017) di ideare una seconda parte della serata, da unire al lavoro di Calder. In prima assoluta dunque alla ripresa andrà in scena questa nuovissima creazione dell'artista sudafricano dal titolo Waiting for the Sibyl.
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Il Messaggero