Syria, vent'anni di musica: domani presenta il suo album ai fan alla Discoteca Laziale

Syria
Vent’anni di carriera. Interprete e sperimentatrice, sempre alla ricerca del nuovo, Syria (all’anagrafe Cecilia Cipressi) tira le somme ed esce con...

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Vent’anni di carriera. Interprete e sperimentatrice, sempre alla ricerca del nuovo, Syria (all’anagrafe Cecilia Cipressi) tira le somme ed esce con “IO+IO”, album anticipato dal singolo “Lontana da te”, scritto da Il Cile. Il 4 maggio sarà a Roma alla Discoteca Laziale per firmare copie. Nell’album, duetti con Emma, Noemi, Paola Turci, Francesca Michielin, Ghemon ed Emiliano Pepe. E ancora, cinque inediti, la intro, che è una favola scritta dalla dj Pina e dedicata personalmente a Syria, e la cover di un brano di  Ambra, “Io Te Francesca e Davide”. 


Un disco che si presta a una doppia chiave di lettura i cui i venti anni di carriera dell’artista romana si fondono al suo essere sperimentatrice. «È un concentrato di me. I primi dieci anni vissuti in un modo e gli altri dieci vissuti in altro. Ma sono sempre io, al servizio della musica, sempre e comunque. Qualsiasi strada io abbia intrapreso».

Un tuffo nel percorso artistico della cantante romana. “IO+IO”, contiene i brani interpretati da Syria durante il concerto evento “Vent’anni in una notte” tenutosi  tempo fa al Teatro Grande di Brescia per celebrare la carriera. Con Syria sul palco quella sera c’erano tanti amici e un’orchestra di cinquanta elementi diretta dal maestro Bruno Santori.
Dal Sanremo del 1996, che vince nella sezione Giovani con "Non ci sto” prodotto da Claudio Mattone, all’esperienza con Cesare Malfatti e Mauro Ermanno Giovanardi («un momento forte e bello per me. A lui chiederei di farmi da produttore se dovessi fare un altro album»). All’elettronica di Airys e all’ep di elettrodance “Vivo, Amo, Esco”. 

Sogno futuro? «Portare in scena Gabriella Ferri, raccontandola in musica con tutto il rispetto dovuto». Ma non è il solo. «Mi piacerebbe rifare Sanremo. Ho una canzone nel cassetto che ho presentato anche nell’ultima edizione di Carlo Conti. La terrò per il prossimo anno. Sono in fila. Chissà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero