Lunedì 16 sarà l'unica data a Roma per Suzanne Vega nel suo “European Summer Tour 2018” in duo con Gerry Leonard alle chitarre in un concerto...
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Suzanne Vega si affaccia alla discografia nel 1985 con l’omonimo album subito ben accolto dalla critica musicale. Nel 1987 esce “Solitude Standing”, disco che raggiunge la N.2 della UK Album Chart, e che contiene il famosissimo singolo “Luka”. Cambio di stile nel 1990 con “Days of Open Hand”, un disco più maturo, sperimentale e profondo, che si aggiudica un Grammy nella categoria Best Package, raggiungendo la settima posizione nelle classifiche di vendita inglesi.
Due anni dopo è la volta di “99.9F”, una miscela eclettica di folk, dance, industrial. Nel 1996 esce “Nine Objects of Desire”, semplice ed essenziale. “Songs in Red and Grey” (2001) parla del suo divorzio dal marito e produttore discografico Mitchell Froom, nel 2003 esce “Retrospective, the Best of Suzanne Vega” e nel 2006 “Beauty&Crime”, prodotto da Jimmy Hogart che, per questo lavoro, ha vinto un Grammy come «best engineered album, non classical». Dopo un silenzio durato sette anni, nel 2014 esce “Tales from the Realm of the Queen of Pentacles”, un viaggio sonoro ispirato al mondo materiale e spirituale. Nel 2016 esce “Lover, Beloved: Songs form an Evening with Carson McCullers”, un omaggio alla scrittrice americana Carson McCullers, figura femminile da sempre fonte di ispirazione per Susan Vega, una raccolta di ballate folk-pop, che raccoglie il meglio dell’eclettica cantante newyorkese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero