E’ il “Romanzo criminale” del 2015. “Suburra”, il nuovo film di Stefano Sollima, uscirà il 14 ottobre con 01 ed è tra i più attesi dell’anno. In esclusiva per il...
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La trama. “Suburra” è un “crime story”, cioè un film di genere, che si svolge in un arco temporale brevissimo: sette giorni in cui ciascun personaggio proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere destinata a coinvolgere colpevoli e innocenti, criminali, cittadini perbene, politici e cardinali. Sette giorni prima che il governo, e con esso la Suburra, crolli. Roma, nel bene e nel male, conferma di essere una città unica al mondo. Nel film, molte sono le scene di massa, migliaia di comparse impiegate e non mancano le sequenze ad altissima tensione spettacolare come un incendio in uno stabilimento di Ostia, una sparatoria in un supermercato e molti momenti di pioggia in cui la città si allaga completamente.
I personaggi. Pierfrancesco Favino interpreta un politico corrotto e invischiato fino al collo con la malavita. Alessandro Borghi, la rivelazione del film, fa un personaggio chiamato Numero 8, il criminale erede di una potentissima famiglia che gestisce il territorio di Ostia. Claudio Amendola è Samurai, il più temuto rappresentante della criminalità romana e ultimo componente della Banda della Magliana. Elio Germanio, alias Sebastiano, è un intrigante pr di eventi mondani che si muove tra feste e discoteche, deciso a fruttare a proprio vantaggio contatti e situazioni. Greta Scarano interpeta una tossicodipendente fidanzata del capoclan di una famiglia di zingari (Adamo Dionisi) e Giulia Elettra Gorietti è una escort di lusso. L’attore francese Jean-Hughes Anglade fa un cardinale, Antonello Fassrai interpreta un prete, padre Sebastiano.
Il regista. Stefano Sollima, classe 1966, reduce dal successo mondiale di “Gomorra -. La serie” (ha appena diretto il secondo ciclo), torna al cinema con “Suburra” dopo “A.C.A.B,” un film d’azione benissimo accolto da critica e pubblico. E scommette ancora una volta sul film di genere. “Il mio “Suburra”, spiega, “non è una critica al sistema, ma racconta i rapporti tra Roma e il Potere. Roma vive di tre poteri: politico, religioso, criminale che coinvolgono e stritolano persone innocenti con risultati stupefacenti. Mi sono posto la domanda: dopo le vicende di “Romanzo criminale”, qual è oggi la situazione della criminalità? Si gioca su un sottilissimo equilibrio e il film racconta i sette giorni che precedono il crollo di un'era della Repubblica”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero