Stefano Sollima premiato a Taormina: «Lavoro a “Colt” pensando a Leone»

Stefano Sollima
La grande lezione che resta di Sergio Leone «è poter essere autori anche con uno sguardo specifico, senza avere mai paura di affrontare un genere, il racconto...

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La grande lezione che resta di Sergio Leone «è poter essere autori anche con uno sguardo specifico, senza avere mai paura di affrontare un genere, il racconto popolare per definizione». Parola di Stefano Sollima, già regista di serie come Romanzo Criminale e Gomorra, film come A.C.A.B e Suburra da poco entrato anche nell’orbita di Hollywood dove ha da poco diretto Soldado con Benicio del Toro e ha altri progetti: da “Call of duty”, trasposizione del videogioco sparatutto cult a “Senza rimorso”, dal romanzo di Tom Clancy, che dovrebbe avere come protagonista Michael B. Jordan.


Il cineasta ha appena ricevuto a Taormina nell’ambito dei Nastri d’Argento, il premio Hamilton Behind the Camera: «Voglio vivere Hollywood sempre da outsider, non da regista organico in quel sistema» spiega. Il legame ideale tra Sollima e Leone si rafforza con “Colt”, spaghetti western che porterà sul grande schermo uno degli ultimi soggetti scritti dal regista della Trilogia del dollaro. E a inizio 2020 debutterà “ZeroZeroZero”, ritorno del regista sul piccolo schermo, con una serie ispirata, come nel caso di Gomorra, da un romanzo di Roberto Saviano.

«Stiamo sviluppando Colt - dice -. Lo sta scrivendo un grandissimo scrittore americano, che ancora non posso dire, e abbiamo già fatto dei sopralluoghi in Canada. Ho un’idea di cast ma è troppo presto per svelarlo. Con un film come questo potremo riportare il genere dello spaghetti western a casa sua». “Colt”, che viene prodotto dai figli di Leone, Raffaella e Andrea (Leone Film Group), è diventato nella visione di Sollima, la storia di tre adolescenti cresciuti in un piccolo villaggio montano, vicino a una miniera, dove lavorano con i loro genitori.  L’uscita, su Sky, Studio Canal e Amazon è prevista tra gennaio e marzo dell’anno prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero