La grande lezione che resta di Sergio Leone «è poter essere autori anche con uno sguardo specifico, senza avere mai paura di affrontare un genere, il racconto...
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Il cineasta ha appena ricevuto a Taormina nell’ambito dei Nastri d’Argento, il premio Hamilton Behind the Camera: «Voglio vivere Hollywood sempre da outsider, non da regista organico in quel sistema» spiega. Il legame ideale tra Sollima e Leone si rafforza con “Colt”, spaghetti western che porterà sul grande schermo uno degli ultimi soggetti scritti dal regista della Trilogia del dollaro. E a inizio 2020 debutterà “ZeroZeroZero”, ritorno del regista sul piccolo schermo, con una serie ispirata, come nel caso di Gomorra, da un romanzo di Roberto Saviano.
«Stiamo sviluppando Colt - dice -. Lo sta scrivendo un grandissimo scrittore americano, che ancora non posso dire, e abbiamo già fatto dei sopralluoghi in Canada. Ho un’idea di cast ma è troppo presto per svelarlo. Con un film come questo potremo riportare il genere dello spaghetti western a casa sua». “Colt”, che viene prodotto dai figli di Leone, Raffaella e Andrea (Leone Film Group), è diventato nella visione di Sollima, la storia di tre adolescenti cresciuti in un piccolo villaggio montano, vicino a una miniera, dove lavorano con i loro genitori. L’uscita, su Sky, Studio Canal e Amazon è prevista tra gennaio e marzo dell’anno prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero