Una statua del dio Baal, adorato dagli antichi moziesi, realizzata dai componenti della missione archeologica sull’isola di Mothia dell’Università La Sapienza...
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A distanza di circa 24 secoli, dunque, Baal è nuovamente al centro del Kothon quale «nume tutelare delle acque sacre» di Mothia. All’evento ha assistito un centinaio di persone. «È momento commovente - ha detto il professor Lorenzo Nigro - soprattutto se si pensa che nell’antichità, quando una città veniva conquistata, i conquistatori, come prima cosa, distruggevano i simboli religiosi o li portavano via». Mothia fu conquistata e distrutta nel 397 avanti Cristo dall’esercito di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa. I superstiti si rifugiarono sulla vicina terraferma e con gli abitanti del luogo diedero vita alla città di Lilybeo, oggi Marsala. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero