Stanotte guardiamo le stelle: il racconto della fuga dalla guerra di due fratelli afghani

Un messaggio di speranza e una dedica a chi ha permesso ad Alì di avere una seconda vita, lontano dalla guerra. Quella che ha inizio 18 anni fa, quando insieme a suo...

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Un messaggio di speranza e una dedica a chi ha permesso ad Alì di avere una seconda vita, lontano dalla guerra. Quella che ha inizio 18 anni fa, quando insieme a suo fratello Mohammed decide di nascondersi tra i bagagli di un furgone diretto in Pakistan e di lasciare il suo Paese, l’Afghanistan, all'epoca devastato dal conflitto armato. Da quel momento in poi per i due comincerà un lungo viaggio fatto di momenti difficili, di solitudine, ma anche di incontri fortunati, che daranno ai due la forza necessaria ad andare avanti e a cercare una nuova casa sicura. E’ questa l’incredibile esperienza di Alì Ehsani, autore e protagonista del libro “Stanotte guardiamo le stelle”, scritto insieme a Francesco Casolo e pubblicato da Feltrinelli.


La storia: siamo in Afghanistan negli anni ‘90. Alì è un ragazzino che trascorre le giornate tirando calci a un pallone con il suo amico Ahmed, in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni, seppur non ancora in mano ai talebani. Ma come gli racconta suo padre, la città non è sempre stata così: un tempo c’erano cinema, teatri e divertimenti. Eppure ad Alì, che non ha mai visto altro, la guerra fa comunque meno paura delle sgridate del maestro o dei rimproveri della madre. Il giorno in cui, di ritorno da scuola, trova un mucchio di macerie al posto della sua casa, quella fragile bolla di felicità si spezza per sempre. Convinto inizialmente di aver solo sbagliato strada, Alì si siede su un muretto e aspetta il fratello maggiore Mohammed, a cui tocca il compito di spiegargli che la casa è stata colpita da un razzo e che i genitori sono morti. Non c’è più niente per loro in Afghanistan, nessun futuro e nessun affetto, ma «noi siamo come uccelli e voliamo lontano», gli dice Mohammed e lo convince a scappare. In quello stesso istante, l’istante in cui inizia il loro grande viaggio, nascosti in mezzo ai bagagli sul portapacchi di un furgone diretto in Pakistan, il 17enne Mohammed diventa per Alì un padre, il miglior amico e, infine, un eroe disposto a tutto pur di non venire meno alla promessa fattagli alla partenza: Alì tornerà a essere libero e a guardare le stelle, come faceva da bambino quando il padre gli spiegava le costellazioni sul tetto di casa nelle sere d’estate.

Dal Pakistan all’Iran, e poi da lì alla Turchia, alla Grecia e infine all’Italia, quella dei protagonisti del libro è un’epopea tragica, ma anche una meravigliosa storia a lieto fine fatta di coraggio, determinazione e ottimismo: Alì, rimasto solo, riuscirà a raggiungere Roma e a realizzare i suoi sogni, come la laurea triennale in Giurisprudenza pochi mesi fa. “Ho voluto scrivere questo libro - racconta Alì, oggi 26enne - per tutti i ragazzi che vivono una vita insicura per colpa della guerra, una condizione che qui in Europa i giovani hanno difficoltà a comprendere. Il mio vuole essere un messaggio di speranza e un ringraziamento a chi mi è stato vicino nei momenti più difficili della mia fuga, da mio fratello alla famiglia turca che mi ha dato ospitalità prima di arrivare a Roma, la città che ho scelto come mia nuova casa”.


“Stanotte guardiamo le stelle” di Alì Ehsani e Francesco Casolo (La Feltrinelli, pagg. 272; 15 euro) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero