In mostra artisti di due generazioni, smArt propone una doppia personale di Grazzi e de Mattei

In mostra artisti di due generazioni, smArt propone una doppia personale di Grazzi e de Mattei
Due generazioni di artisti a confronto. smART - polo per l'arte, il nuovo spazio per l’arte contemporanea inaugurato a Roma lo scorso ottobre con una personale di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Due generazioni di artisti a confronto. smART - polo per l'arte, il nuovo spazio per l’arte contemporanea inaugurato a Roma lo scorso ottobre con una personale di Giacomo Costa, a cui e seguita una mostra di Silvia Iorio nata da un’esperienza di residenza,






prosegue la sua indagine artistica con Appartate, un percorso che dal 14 maggio fino al 25 luglio 2014 metterà a confronto due generazioni di artisti e curatori, Michela de Mattei (Roma, 1984) proposta da Saverio Verini (Citta di Castello, 1985) e Aldo Grazzi (Pomponesco, 1954) scelto da Aldo Iori (Crema, 1954), sul tema del tempo, affrontato con approcci differenti, ma medesima tensione di pensiero.



Il lavoro artistico di Michela de Mattei si focalizza sull’equilibrio compositivo e strutturale di materiali diversi, con una spiccata attitudine per la scultura. Spesso origine di assemblaggi, le opere di de Mattei, richiamano architetture verosimili, monumentali ed effimere insieme, concepite sia attraverso l’impiego di elementi naturali (foglie, piante), che di materiali industriali come tubi e lastre metalliche. Oltre a una selezione di opere già realizzate, basate in particolare sull’utilizzo del fico d’india, in mostra sono presenti tre cicli inediti di lavori, nei quali l’artista sviluppa, su un piano quasi bidimensionale, la ricerca su materiali organici e artificiali: due serie di collage, una elaborata a partire di nuovo dal fico d’india, l’altra utilizzando fogli di carta millimetrata sovrapposti. L’artista non tralascia, tuttavia, l’indagine sui volumi tridimensionali messi in evidenza negli assemblaggi, in cui impiega lastre di rame “sorrette” da sottili impalcature lignee.



Aldo Grazzi presenta tre serie di lavori, componendo un panorama che abbraccia l'ultimo decennio di produzione. Una serie è realizzata con grandi reti di materiale plastico, che ne hanno caratterizzato il linguaggio e lo hanno reso conosciuto al grande pubblico: il proprio razionale metodo definisce in esse immagini dall'elaborazione serrata e sospesa tra presenza e assenza. La coniugazione del fare e del tempo caratterizza anche le opere degli ultimi anni in nuove soluzioni formali ed espressive. Le opere Gemmazione o Cosmo sono realizzate a telaio con fili sintetici e perline colorate e trovano una temporanea e significativa collocazione nello spazio espositivo, catturando i riflessi della luce. Nei Senza titolo più recenti, gli accostamenti tra differenti elementi monocromi o colorati danno vita a inedite figurazioni dominate dall'idea della levità, piccole spazialità scultoree che dialogano con l'iconografia del vaso. Nella scelta del titolo della mostra, Appartate, si esplicita un'attitudine da parte degli artisti orientata verso la dimensione operativa intesa come atto individuale, intimo, lontano da ogni clamore, maniera o moda.



lavori dei due artisti, Michela de Mattei e Aldo Grazzi, si collocano all'interno di una loro personale ricerca, in entrambi i casi priva di facile retorica. Le opere ̶ a prescindere dalle dimensioni e dai materiali usati ̶ emergono e definiscono una specifica spazialità grazie alla propria discreta, ma affermativa, presenza e alle loro qualita formali senza mai ricorrere a forzature tematiche o artificiose attualizzazioni.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero