Per Alessandro Siani le feste non finiscono mai, o meglio, come racconta soddisfatto il popolare artista napoletano, «in teatro può essere festa tutti i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E così Siani presenta la sua ricetta semplice a base di empatia: «Voglio regalare agli spettatori felicità e momenti di condivisione vera, almeno ci provo. L'utilizzo della parola tour nel titolo rimanda proprio a questo, alla tanta felicità che gira intorno a noi e che a volte abbiamo persino timore a vivere con gli amici più cari. Oggi la condivisione è solo virtuale, nella vita reale ce n'è ben poca. A me viene sempre in mente la vecchia comitiva. Ci si organizzava per trascorrere insieme una serata, con il solo desiderio di ridere e divertirsi. Una volta a tenere banco nel gruppo era l'amico più spiritoso, ora vedo i ragazzi raccogliersi intorno ad un telefonino, fissando un video sullo schermo. Il teatro è l'antidoto al mondo virtuale: deve essere protetto anche per questo! Personalmente a un like sui social preferisco l'abbraccio e la foto con un fan a fine spettacolo, un protocollo a cui sono abituato e che amo moltissimo. E mi interessa sempre l'opinione degli spettatori».
Un monologo in napoletano in puro stile Siani che da un anno si rinnova, tra tic e manie, poveri e ricchi, nuove tendenze e vecchie differenze: ma al Nord si perdono qualche battuta? «Ho sempre notato che quando cercavo di italianizzare una parola o una frase intraducibile, esprimermi insomma in maniera meno calda, l'effetto non era lo stesso: diciamo che il desiderio di napoletanità è ovunque molto alto, si aspettano da me quell'accento, quel gesto. Il mio dialetto comunque è una via di mezzo tra il napoletano dei nostri nonni e quello che parlano i nipoti. Già da TeleGaribaldi sono stato un po' il precursore. Intanto torno ad essere solo sul palco, accompagnato dal maestro Umberto Scipione, e spero di farmi conoscere meglio da alcune platee, oltre l'immagine del Siani al cinema».
Con “Il giorno più bello del mondo”, ha incassato in autunno 6 milioni e 400mila euro. Insomma, se la sala è insidiata dall'offerta delle piattaforme e le uscite sono studiate come in un risiko dai distributori, anche grazie alla lunga militanza teatrale Alessandro Siani vanta un suo pubblico per ogni stagione.
«È stato un ottimo anno per il cinema - nota - la strada è quella giusta: i buoni risultati sono iniziati con l'estate e poi sono andati avanti per i film italiani».
Tra le tappe, Firenze (Verdi 30 gennaio), Padova (Gran Teatro Geox 31 gennaio), il ritorno a Torino (Alfieri, 1 e 2 febbraio), Varese (Openjobmetis, 6 febbraio), Lugano (Palazzo Congressi, 7 febbraio), Zurigo (9 febbraio), Genova (Carlo Felice, 11 febbraio) Bologna (Europauditorium, 15-16 febbraio). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero