Roma, sfilata di stelle per la festa grande del cinema made in Italy

Roma, sfilata di stelle per la festa grande del cinema made in Italy
Cinquecento illustri protagonisti del mondo di celluloide guardano il panorama mozzafiato che si gode dai giardini dell’Accademia di Francia, poco prima che vada in scena la...

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Cinquecento illustri protagonisti del mondo di celluloide guardano il panorama mozzafiato che si gode dai giardini dell’Accademia di Francia, poco prima che vada in scena la consegna dei Globi d’Oro 2018: i prestigiosi riconoscimenti assegnati al cinema italiano dall’associazione della Stampa Estera. Tra i primi ad arrivare ci sono Gianni Amelio, Globo d’Oro alla Carriera, e quasi in contemporanea il maestro Pino Donaggio. I due grandi si stringono affettuosamente le mani. «E’ bello che la stampa estera guardi al nostro cinema», commenta Amelio. L’eterea Cristiana Capotondi risplende in ampi pantaloni di paillettes color champagne.

 

Cambio di look, e di scena, con Donato Carrisi, in pochette gialla e giacca blu. «Scrivo noir perché posseggono un linguaggio universale - dice lo scrittore- regista - e poi firmo ciò che lo spettatore amerebbe vedere. Almeno ci provo». Ecco Toni Servillo, in completo scuro e camicia bianca, che si scioglie in un abbraccio con Carrisi ed è inconfondibile nel suo educato aplomb. Ecco la regista Karen Di Porto, poi è il turno dei Manetti Bros: però c’è solo Antonio Manetti perché il fratello Marco sta girando a Bologna. «Siamo felici - commenta il cineasta - che il nostro scoppiettante “Ammore e malavita” stia facendo, in questo periodo, incetta di tanti allori». E appare la migliore attrice, Paola Cortellesi, con il marito Riccardo Milani. E ancora: Vittoria Puccini, in elegantissimo smoking nero, top di raso bianco e pettinatura anni Trenta, in compagnia del suo Fabrizio Lucci. Si ferma a chiacchierare con Paolo Taviani. Un po’ più tardi fa il suo atteso ingresso il divo Luca Marinelli, miglior attore assieme a Servillo. Tra i tovagliati color oro si riconoscono il presidente della Fondazione cinema per Roma, Laura Delli Colli, Daniela Poggi e Sara Ricci, Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, che abbraccia il presidente del comitato cinema stampa estera, Richard Heuzé. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero