Arriva nelle sale “Selfie”, film girato con telefonini dai ragazzi del Rione Traiano di Napoli

Un momento del film "Selfie"
Arriva nelle sale italiane dal 30 maggio “Selfie” film scritto e diretto da Agostino Ferrente interpretato e filmato da Alessandro Antonelli e Pietro Orlando, due...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Arriva nelle sale italiane dal 30 maggio “Selfie” film scritto e diretto da Agostino Ferrente interpretato e filmato da Alessandro Antonelli e Pietro Orlando, due ragazzi del Rione Traiano di Napoli, dopo il successo all’ultimo festival di Berlino dove è stato presentato nella sezione Panorama. «Penetrante e commovente» lo definì The Hollywood Reporter, con «due fantastici protagonisti» per Variety, “Selfie” è stato girato con i telefoni cellulari dagli stessi Ale e Pietro.


Il film sarà presentato in anteprima a Napoli domani alla presenza dei protagonisti (ore 20,30 , multicinema Modernissino) ed è prodotto da Arte France e Magneto con Casa delle Visioni e Rai Cinema distribuito da Istituto Luce Cinecittà con il patrocinio di Amnesty international.


«Dopo “L’Orchestra di Piazza Vittorio” e “Le cose belle”, avevo giurato di non realizzare più documentari - scrive Ferrente nelle sue note di regia - Avevo sofferto troppo entrando nelle vite delle persone coinvolte: non so fare documentari diversamente, ho bisogno di immergermi a fondo nella realtà che voglio raccontare, fino a diventarne parte. Ma poi venni a conoscenza della storia di Davide». Nell’estate del 2014 un ragazzo di sedici anni, Davide, muore, colpito durante un inseguimento dal carabiniere che lo ha scambiato per un latitante. Anche gli amici fraterni Alessandro e Pietro, i due protagonisti diversissimi ma complementari, hanno 16 anni e vivono nel Rione Traiano. Aiutati dalla guida costante del regista e del resto della troupe, oltre che fare da cameraman, nel film i due interpretano se stessi, guardandosi nel display del cellulare, come in uno specchio. Il racconto in “video-selfie” viene alternato con le immagini gelide delle telecamere di sicurezza del quartiere dove ragazzi in motorino ci appaiono quasi potenziali bersagli in un mondo dove la criminalità non sembra una scelta ma un tremendo destino. «I quartieri popolari di Napoli sono stati raccontati in lungo e in largo - nota Ferrente, regista e produttore pugliese - Anch’io nel mio piccolo l’ho fatto, cercando le cose belle nascoste tra le rovine, i fiori che resistono, nonostante tutto».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero