Casa del cinema, se va in scena la bellezza

L'attrice Ira Fronten
Alla Casa del Cinema va in scena una serata evento contro i razzismi e ogni forma di discriminazione. E' il messaggio della sesta edizione del Roma Africa Film...

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Alla Casa del Cinema va in scena una serata evento contro i razzismi e ogni forma di discriminazione. E' il messaggio della sesta edizione del Roma Africa Film Festival (RAFF) che per il 2020, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, si tiene in un'unico appuntamento nella cornice di Villa Borghese. E tutto ciò nella data, il 18 luglio, dedicata a Nelson Mandela. Al richiamo solidale rispondono in tanti. Ad iniziare dalla fascinosa Ira Fronten, in coloratissima tuta, molto attenta alle tematiche proposte. La salutano le attrici Karin Proia, in black, con il marito Raffaele Buranelli, e poi Lucia Stara, abbronzatissima, con Gianpaolo Caprino, e Alessandra Carrillo, in top giallo.

 
Accolti dal direttore artistico del festival, Antonio Flamini, non si perdono l'appuntamento i registi Kassim Yassin Saleh, Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano, gli ultimi due autori del film The King of Paparazzi, su Rino Barillari. Si avvicina la deliziosa modella e attrice Maria De Sousa, in giallo. Jo Capalbo é con Renata Di Leone, Bruno Bilotta, Adriana Russo e l'autore Tommaso Vitali. Il saluto é a cura del presidente del festival, Cleopas Adrien Dioma. «Come il mondo si è unito per rispondere alla sfida della pandemia, allo stesso modo occorre che risponda a tutte le altre malattie e insidie che attraversano le nostre società», dice Sello Hatang, Ceo della Nelson Mandela Foundation, in un video messaggio trasmesso integralmente in apertura. Gli organizzatori della kermesse prendono spunto da I can't breathe, lo slogan associato al movimento statunitense Black Lives Matter, e dal tragico episodio della morte di George Floyd.


Tema che fa riflettere anche Francesco Dominedò con l'attrice Giulia Pagnacco, in tubino nero e profonda scollatura sulla schiena. «Lo scopo della nostra iniziativa dice Flamini - è dare un contributo di idee e di sensibilità su questioni che vanno oltre l'Africa e il cinema africano perché hanno una valenza che riguarda ciascuno di noi».

Si fa finalmente buio per la proiezione dei due film in scaletta. Il primo è I am not your negro, docufilm firmato da Raoul Peck e tratto da un romanzo di James Baldwin. Candidato ai Premi Oscar nella cinquina come miglior documentario 2017 e raccontato con le parole di James Baldwin e la voce di Samuel L. Jackson, il film tocca le vite e gli assassinii di Malcom X, Martin Luther King Jr. e Medgar Evers.

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Il Messaggero