Ammirato da Tintoretto ed El Greco, lo Schiavone torna a trionfare a Venezia

Ammirato da Tintoretto ed El Greco, lo Schiavone torna a trionfare a Venezia
Benché al nome Andrea Schiavone oggi si associa più facilmente al giovane centrocampista del Livorno, c’é un altro omonimo di talento che ha dato un contributo importante...

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Benché al nome Andrea Schiavone oggi si associa più facilmente al giovane centrocampista del Livorno, c’é un altro omonimo di talento che ha dato un contributo importante alla sua materia: l’arte della pittura. Andrea Meldola, detto Schiavone (Zara 1510 ca. - Venezia 1563) fu un artista fuori dal coro, ammirato da big come Tintoretto, i Carracci ed El Greco, che inventò uno stile nuovo, dal linguaggio spregiudicato e diretto. Fu attivo a Venezia, in uno scenario competitivo e prolifico, dove diversi maestri con le loro spiccate personalità cercavano, ognuno a modo proprio, di primeggiare, sgomitando il più possibile. E proprio in questo contesto riuscì ad inserirsi lo Schiavone, spaccando l’opinione pubblica del tempo: l’Aretino lo stimava e gli era amico, mentre il Pino non nascondeva il suo disprezzo. Il suo nome poi cadde nell’oblio.






E adesso viene riscoperto nella città che gli diede onori e critiche: al Museo Correr della Serenissima, dal prossimo 28 novembre al 10 aprile 2016, sarà aperta la mostra Splendori del Rinascimento a Venezia. Andrea Schiavone tra Parmigianino, Tintoretto e Tiziano. E’ la prima grande mostra monografica dedicata all’artista dalmata che espone oltre 140 tra dipinti, di cui 80 solo del Merola, disegni e stampe, più una selezione di libri e documenti storici. Molti di queste opere sono state prestate per la prima volta da importanti istituzioni come la Royal Collection di Elisabetta II, il Kunsthistoriches Museum e l’Albertina di Vienna, il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Accademia Croata di Scienze e Arti di Zagabria, la Gamdälde Galerie di Dresda, il Musée du Louvre di Parigi e il British Museum di Londra. Tra le opere esposte ci saranno anche quelle dei maestri che ispirarono il protagonista: dalla grande Madonna di San Zaccaria degli Uffizi di Parmigianino alla Madonna Aldobrandini della National Gallery di Londra di Tiziano ad altre opere di Veronese, Vasari e Polidoro da Lanciano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero