Sanremo, ecco le otto Nuove proposte del Festival

Carlo Conti e la Commissione (Ansa)
Eccoli i giovani di Sanremo: otto, fra ragazzi, ragazze e gruppi (per la verità è solo uno) che quest'anno, a quanto sembra, avranno la fortuna di non finire in scaletta a...

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Eccoli i giovani di Sanremo: otto, fra ragazzi, ragazze e gruppi (per la verità è solo uno) che quest'anno, a quanto sembra, avranno la fortuna di non finire in scaletta a notte fonda, ma bensì nello spazio di quella che una volta era l'anteprima, subito dopo il Tg1. Sono i superstiti di una selezione che ne ha esaminati quasi un migliaio: fondamentalmente hanno canzoni di stampo tradizionale, che parlano (che novità) d'amore e quasi tutti rivelano una vocalità ormai standardizzata dalle regole dei talent che, comunque, imperano. Due le eccezioni, entrambe di artisti romani: quella del rapper diciassettenne Kaligola, che tre anni fa si era fatto notare, cliccatissimo sul web, con una divertente tiritera in latino che si intitolava Ego sum Kaligola e, ora, con meno ironia, si dedica alla storia di un emarginato, Oltre il giardino. Poi c'è la più impertinente delle canzoni in pista, quella dei Kutso, band di rock demenziale: il loro nome va pronunciato all'americana leggendo la u come fosse una a, e Conti per non turbare la tranquillità degli italiani ha messo subito le mani avanti: «Mi hanno promesso che si faranno presentare con il loro nome letto all'italiana».




Il brano con cui si presenteranno in gara si intitola Elisa e comincia così: «Buio in fondo a un cinema, facciamo petting a volontà» e continua sul filo. Gli altri sono il siciliano Giovanni Caccamo con Ritornerò da te, pezzo semplice ma confezionato con cura, la pugliese Serena Brancale, che viene dal jazz, ha in conto un'eliminazione da X Factor (ai tempi della Ventura), con Galleggiare. Ancora: ci sono il cantautore toscano Enrico Nigiotti, reduce da Amici 9, con Qualcosa da decidere e la napoletana Rakele fa sapere con una certa personalità Io non so cos'è l'amore.



A chiudere la pattuglia i due nomi scelti dal gruppo selezionato, nei giorni scorsi, dall'accademia Area Sanremo: due voci femminili, entrambe con canzoni tradizionali che sembrano disegnate apposta sul cliché sanremese: Erika Mineo in arte Amara, che viene da Prato, vanta un passaggio ad Amici, e canta Credo e la savonese Chantal Saroldi in arte Chanty, dalla voce e dalla pelle black, con Ritornerai. Gli otto si sfideranno a coppie con la tagliola dell'eliminazione diretta, tanto per rendere la gara più cruenta.



Se i giovani saranno l'antipasto, per conoscere i big basterà aspettare domenica, con l'elenco svelato nell'Arena di Giletti. Intanto si parla già di un'innalzamento della lista da 16 a 18 nomi, per abbondanza di candidature (si parla di Dear Jack, Chiara Galiazzo, a Deborah Iurato, a Rocco Hunt, più qualche veterano come Alex Britti a Enrico Ruggeri). Nessuna grande sorpresa, a meno che Conti non riesca a stupire nelle ultime ore (ci starebbe provando con Suor Cristina, ammesso che faccia ancora curiosità). Ultima notizia: la conferma dell'interessamento per i Pink Floyd, o meglio per David Gilmour e Nick Mason che da poco hanno licenziato l'album The endless river a nome della celebre ditta del rock: «Sono da sempre il mio sogno – ha ammesso ieri il presentatore e direttore artistico -. Ce la metterò tutta, anche per farmi un regalo, ma so che sarà difficile».



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Il Messaggero