Nel segno dello spagnolo e delle Marche, ecco il nuovo Salone del Libro di Torino, "Il gioco del mondo"

La torre dei libri del Salone di Torino
Il Salone del Libro è «un meraviglioso luogo d'incontro e di cultura condivisa. Oggi festeggiamo il fatto che è salvo, che ha il proprio marchio e che per...

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Il Salone del Libro è «un meraviglioso luogo d'incontro e di cultura condivisa. Oggi festeggiamo il fatto che è salvo, che ha il proprio marchio e che per cinque giorni, e cinque notti, sarà la festa di tutti». Così Nicola Lagioia, direttore editoriale della buchmesse torinese, nel presentare la rassegna che quest'anno si svolge al Lingotto di Torino dal 9 al 13 maggio.


"Il gioco del mondo" sarà il tema conduttore, dal titolo dell'omonimo libro di Julio Cortázar. «Cortazar ha fatto della mescolanza di culture la propria forza - ha spiegato Nicola Lagioia, direttore della buchmesse -
è nato in Belgio da genitori argentini, ha girato l'Europa per poi trasferirsi in Argentina a 5 anni e quindi a Parigi dove rimase fino agli ultimi giorni. Una vita che fu al centro della sua creazione fantastica. Cortazar - ha aggiunto - fu ed è tuttora, perché dei classici bisogna sempre parlare al presente, se non al futuro, un ponte tra due continenti e tra diverse culture».

Non avrà un Paese ospite, ma una lingua - lo spagnolo - la 32/a edizione del Salone del Libro.  «Partendo dal presupposto che i Paesi hanno un confine, ma la cultura no - spiega Lagioia - abbiamo deciso di "ospitare" la
lingua più parlata al mondo, lo spagnolo, che declineremo con un ampio programma pensato anche in collaborazione con l'Istituto Cervantes». Le Marche saranno invece la Regione ospite.

«Oggi viene presentato un evento importante per la comunità torinese, un bene che la città ha fatto di tutto per difendere e mantenere qui, anche in quella che è stata una vera battaglia con Milano», ha detto la
sindaca di Torino, Chiara Appendino. «A maggio - ha detto - partirà il numero 0 del nuovo Salone,
siamo fiduciosi».

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Il Messaggero