La magia di quel senso di appartenenza legato alla romanità perduta eppure così presente e viva. In tanti ieri sera al teatro Sistina per celebrare il ritorno di...
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Un ritorno alle origini per il direttore artistico Massimo Romeo Piparo che ha deciso di portare in scena la maschera più amata, un classico evergreen, che ha affascinato ed affascina spettatori di ogni età. Ad applaudire “er bullo de Trastevere, svelto co’ le parole e cor cortello” un popolo di affezionati e cultori della commedia d’altri tempi, come Renzo Arbore (decisamente fashion nel suo stile inconfondibile con cappello a falde larghe blu elettrico) e Max Tortora con Maria Teresa Merlino, che approfittano dell’incontro per scambiarsi gli auguri di buon anno.
Un foyer vivace e gioioso, con quel clima tipico delle feste natalizie, per omaggiare un pezzo di storia del teatro romano attraverso il talento di un mostro sacro come Montesano, in scena con Serena Autieri nelle vesti di Rosetta, Antonello Fassari (Mastro Titta), Edy Angelillo (Eusebia) e un cast di talentuosi attori e ballerini. Super invitati alla corte del giovane arrogante ma dal “core bono” anche: Gloria Guida, sempre elegante in completo nero e camicia di seta bianca, Simona Marchini, Gaetano Castelli, Marino Bartoletti, Samuela Sardo, che si lasciano immortalare davanti al gigantesco albero decorato con i colori della città eterna. In prima fila anche gli eredi degli autori di testo e scenografie: Francesca Giovannini, Carlotta Festa Campanile, Tiziana Coltellacci.
Fotografatissimo il trio di ragazzacci in vena di gag e battute: Stefano Masciarelli, Giampiero Ingrassia, Jonis Bascir (arrivato in compagnia dei figli) che poco prima di accomodarsi in platea si lasciano cullare dalle melodie di “Roma nun fa la stupida stasera”, amabile sottofondo ai sorrisi e le strette di mano degli invitati orgogliosi di presenziare ad una serata speciale come quelle de ‘na vorta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero